Spalletti è un taumaturgo: ha reso spettacolari Malcuit e Mario Rui. Lobotka, inguardabile con Gattuso, con lui è diventato la luce del Napoli. Meraviglioso Mertens
Le pagelle di Napoli-Atalanta a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
OSPINA. Stasera si può essere incazzati, Ilaria, ma non tristi. Questo Napule starà lassù ancora a lungo, tenendo presente che al Maradona poteva benissimo finire con una scoppola senza appello, come qualche ora prima all’Olimpico di Roma. Non è successo e un po’ di merito ce l’ha pure il nostro Ospinik, con l’intercessione di San Palo sulla cabeza di Zapatone al 52’. Da segnalare la respinta al tiro di Zappacosta (26’) e l’istinto felino al colpo di testa di Demiral (65’). Si potrebbe obiettare qualcosa su come era posizionato al terzo gol orobico ma la velocità della partita gli fornisce delle attenuanti – 6,5
Sul gol di Freuler secondo me è partito in ritardo: per una frazione di secondo non ha toccato quella maledetta palla, e per un portiere una frazione di secondo è tutto – 6
DI LORENZO. La difesa è a tre e l’Euroappuntato se la cava egregiamente da terzo, sgobbando quando si tratta di ripartire e facendo tutto il possibile in fase di ripiegamento. Onore ai suoi polmoni – 6,5
Preciso, pulito, organizzato. Questo ragazzo mi affascina: deve avere una solida organizzazione mentale oltre che tanta tecnica. Hai ragione tu: sembra ogni volta migliorare un po’ – 6,5
RRAHMANI. L’Atalanta è sul serio una gioiosa macchina da guerra, non nel senso occhettiano, e Amir deve gestire un’emergenza drammatica. Non devono essere i tre gol di stasera a spaventare e a far aprire processi poco generosi. E poi quando ti trovi di fronte Zapatone o hai il fisico del Comandante KK oppure qualche volta ti capita di soccombere. Succede, nel calcio come nella vita. A proposito di Duvan: a imperitura memoria dell’ottusità non solo estetica del sarrismo giova ricordare quello che disse Zapatone in un’intervista di quattro anni fa: “In ritiro a Dimaro Sarri non considerava me e Strinic, ci dirottava sul calcio tennis”. La mia sentita vicinanza ai poveri tifosi della Lazio – 6
Troppo morbido sul sontuoso, straordinario, meraviglioso Zapatone, che ci mette un niente per imbeccare Malinovskyi, lasciato tra l’altro solo da Mario Rui. Meno concreto del solito senza il gigante Koulibaly a coprirgli le spalle – 6
JUAN JESUS. Come Amir, tiene il carro per la scesa e si produce pure in qualche intervento salvifico. L’azione che fa segnare Freuler origina dalle sue parti, ma ripeto a quei ritmi non sempre si è perfetti – 6
Con una partita così veloce, è apparsa evidente la sua lentezza. A suo discapito il fatto che gioca poco, spero abbia margini di miglioramento – 6
MALCUIT. Riccioli d’Oro fa la partita della vita. La sua spinta offensiva è incredibile. Inventa la traiettoria che conduce al pareggio di San Piotr, indi lancia Ciro verso il due a uno. Non si ferma mai: ci sono pure un tiro-cross e un altro tiro sparato alto – 7
La sua è stata una partita straordinaria, Fabrizio. Quando ho letto la formazione sono stata percorsa da un brivido: Malcuit in campo, perché? Ma Spalletti non è uno che improvvisa, e ieri sera ce lo ha dimostrato. Kevin ha giocato come non l’ho mai visto giocare in tanti anni di Napoli. Una prestazione spettacolare, in crescita tra il primo e il secondo tempo, una gioia per gli occhi e per il cuore, un ritmo intensissimo. Ha regalato fiducia, tecnica e spettacolo. Irriconoscibile. Per me merita un grandissimo premio – 10
POLITANO dall’84’. Due spunti notevoli – 6,5
Reduce dal Covid sfodera un paio di idee e di accelerazioni che lasciano ben sperare – 6
LOBOTKA. Lo slovacco pensa e agisce. Le sue celluline grigie girano a mille e riesce a unire cartesianamente la res cogitans e la res extensa. Poi purtroppo la maledizione muscolare si abbatte anche su di lui: al di là dell’aspetto sanitario, a Castel Volturno bisogna chiamare un monaco omosessuale per una benedizione urgente – 7
Fin quando resta in campo fa girare la palla a ritmi velocissimi, mettendo in seria difficoltà l’Atalanta. Non a caso, quando esce, il Napoli inizia ad arrancare. Lobotka… lo stesso che quando giocava con Gattuso ci faceva smadonnare in aramaico. Un’altra creazione di Lucianone – 7
DEMME dal 55’. E’ ancora sotto tono e si vede, purtroppo – 5
Sì, decisamente, e non ha la qualità di Lobotka – 5
ZIELINSKI. Ha la testa dura Zielinski: il primo tiro è ribattuto, lui ci riprova e segna. Alla sedicesima giornata San Piotr, Fabian, Ciro e Victor Victoria sono i quattro cannonieri del Napule con cinque gol a testa. Nella ripresa ha una decrescita infelice ma il suo lo aveva già fatto – 6,5
Un gol prepotente, il suo, cercato, voluto, anzi, preteso. Meraviglioso proprio per questo – 6,5
MARIO RUI. Marittiello non sa più che fare, come quando dribbla ed entra nell’area orobica al 28’. E’ ovunque e il suo lassismo sul gol di Malinovskyi mi consente di aggiungere qualcosa sull’indulgenza concessa prima a Ospinik, Rrahmani e Juan Jesus: i dettagli sono decisivi in una partita ma stasera ritmo e intensità erano a livelli extraterrestri e l’Atalanta faceva davvero paura. Ed è per questo che i voti di Marittiello e compagni poggiano sulla grandissima sostanza che stasera ha fatto del Napule una squadra vera, Spalletti dixit – 7
Ha fatto cose di cui mai lo avrei ritenuto capace, mai. L’unica pecca è aver lasciato solo Malinovskyi in occasione del gol, ma non posso calargli il voto per questo. Ancora una volta mi è parso trasfigurato: anche questa è una creazione di Spalletti – 7
LOZANO. Cross, tiri, allunghi a ripetizione e poi a vuoto per un’anticchia su quel traversone teso di Marittiello. El Tav è stato tra i più pericolosi – 6,5
Una partita generosissima, soprattutto nel primo tempo. Cala un po’ nella ripresa, ci sta – 6,5
PETAGNA dal 67’. Dispiace dirlo, Ilaria, ma stasera il mio benefico revisionismo su Petagnone non ha appigli: sovente si tiene lontano in modo incomprensibile dall’area nerazzurra. Per quale motivo? E poi si ingurgita il gol del possibile pareggio al 93’ – 5
L’unica cosa che mi viene da dire, Fabrizio, è che è meglio avere Mertens zoppo che Petagna al centro dell’attacco. Porta addosso il peso del pareggio mancato. Una macchia grande, in una partita così bella – 5
MERTENS. Come con il Sassuolo: a volte il talento ha il privilegio di potersi concedere solo gli sprazzi che servono. L’assist per San Piotr è una perla di piatto mentre il gol mette in evidenza che Ciro è ancora bravo a correre – 7
Meraviglioso. Non solo per quello che fa in campo, dopo essere apparso appannato e a mezzo servizio per mesi, ma per come conduce la squadra, da capitano vero. Ancora un gol da incorniciare, dopo essersi fatto mezzo campo di corsa – 8
OUNAS dal 67’. I suoi ghirigori sono preziosi poi però insiste da vero egoista innamorato della pelota. E così non va bene – 5,5
Mi aspettavo di più. Spalletti dovrà istruirlo sull’importanza del fare gruppo – 5
ELMAS. Contende a Marittiello il primato della fatica e della corsa. Il Macedone dà tutto quello che ha. E’ una forza, talvolta ancora acerba, della natura – 6,5
Spinge per 94 minuti, mi basta questo – 6,5
SPALLETTI. È una sconfitta che ci consegna il Mago Pelato come il vero rivoluzionario dell’era De Laurentiis. La formazione e il modulo di stasera, in condizioni di grave emergenza e dopo il pareggio di Sassuolo, ne fanno un visionario che non solo conosce i suoi uomini ma sa dare a loro fiducia e carica. Spalletti insegue la felicità, non il veleno o l’estetica, e quindi gli credo quando dice che il Napule resterà a lungo lassù. Una partita del genere significa una sola cosa: che tutto ancora può succedere – 8
Spalletti la felicità non solo la insegue, ma la regala pure, alla squadra e, indirettamente, anche a noi che guardiamo dall’esterno. Non può spiegarsi altrimenti la trasformazione che è stato capace di operare sui suoi uomini. Sono suoi, di nessun altro. Questo mi sembra abbastanza evidente: la squadra, tutta, gioca perché lui la carica a pallettoni, perché lui dà fiducia a ogni singolo uomo del gruppo, perché lui ha spiegato a ciascuno di loro che ciascuno di loro è artefice del suo destino e della sua ed altrui felicità. E ogni singolo uomo prova a ripagarlo. La forza, l’energia, la voglia, la fame che ho visto ieri è stata il sale di una partita meravigliosa. Abbiamo perso, ma contro la bellissima Atalanta, lo stupendo Duvan, senza cinque dei migliori uomini in squadra. La sensazione, il giorno dopo, non è amara come dopo una sconfitta, ma più dolce, come dopo un pareggio. E poi, Fabrizio, siamo ad un passo dalle altre tre, tutto può ancora essere. Spalletti è un taumaturgo, non ho altro da aggiungere: basta vedere cosa è stato capace di fare con Malcuit e Mario Rui – 10
ARBITRO MARIANI. Un arbitraggio da macho protagonista. E quel contatto su Elmas mi fa venire più di un dubbio – 5
Nientedimeno che per dare un giallo a Malinovskyi gli ha fatto prima abbattere quattro volte i nostri, non va bene così
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