Il valore attuale del club ha toccato minimi che non si vedevano dal 2018. L’aumento del capitale ha uno scopo difensivo. Il mercato dovrà finanziarsi con le cessioni
Sul Corriere dello Sport Alessandro Giudice analizza l’aumento di capitale autorizzato dal cda della Juventus, di 400 milioni. Il futuro della Juve, scrive, non è affatto roseo.
“Il valore attuale del club ha toccato minimi che non si vedevano dal 2018, prima che l’operazione CR7 e l’escalation di follower alimentassero aspettative di crescita che lo hanno spunto al massimo (1,7 miliardi) prima della pandemia. Da quel momento, tutti gli asset calcistici si sono deprezzati ma la Juve ha perso oltre metà del suo valore, mentre club come lo United viaggiano a -24% dai livelli pre-Covid”.
Questo aumento di capitale è molto diverso da quello del 2019: quello mirava a sostenere la crescita, questo a difendere il club, “a ricostituire quanto l’impatto devastante degli ultimi due anni ha cancellato”.
La Juve non ha molti soldi da investire sul mercato.
“50 per Vlahovic sono pura fantasia e che il mercato del futuro dovrà finanziarsi con mezzi sostenibili, cioè finanziando acquisti con cessioni. Per gestire il suo nuovo piano sostenibile, la Juventus ha bisogno di qualificarsi in Champions, diversamente, i piani andranno rivisti ulteriormente al ribasso”.
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