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Gazidis: «Il Fair Play Finanziario esiste ancora, ma evidentemente funziona solo col Milan»

L’ad del Milan a Sette: “Proprio noi che volevamo un progetto di calcio sostenibile siamo stati puniti con un anno di sospensione dalle Coppe”

Gazidis: «Il Fair Play Finanziario esiste ancora, ma evidentemente funziona solo col Milan»
As Roma 27/10/2019 - campionato di calcio serie A / Roma-Milan / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Ivan Gazidis

Fair Play Finanziario. Quel presupposto egualitario che in teoria avrebbe dovuto “sanare” le disparità economiche tra i club europei e che invece non solo non ha funzionato ma è anche in dismissione, superato a destra dalla riforma prevista dalla Uefa. Esiste ancora però. E lo ricorda l’amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis, in una intervista al settimanale Sette ripresa da Calcio e Finanza:

«Il Milan a ottobre dovrà rispondere a una serie di domande sulla sua salute finanziaria. Quindi sì, il FFP esiste ancora. Noi che volevamo un progetto di calcio sostenibile siamo stati puniti con un anno di sospensione dalle Coppe. Io lo accetto ma le regole devono essere uguali per tutti. Lo sono? Bisogna chiederlo all’UEFA, c’è in gioco la sua credibilità».

Gazidis ha parlato anche del “caso” Donnarumma per trarne una lezione più generale.

«Non voglio parlare del caso specifico, ma posso dire quello che sta succedendo. Il calcio non ha più i proprietari benefattori. È un modello che è cambiato 30 anni fa, con l’arrivo del denaro dei diritti tv: tanti soldi, nessun controllo dei costi. Questo ha continuato a crescere fino a quando non erano più 10-20-30 milioni all’anno, ma 100: molti proprietari hanno dovuto tirarsi indietro, nel calcio sono entrati Stati interi. In questo contesto chi cerca di proteggere il club è visto come il diavolo, ma non è così. Noi al Milan non vogliamo dire no alle ambizioni, ma dare al club la forza per costruire un futuro indipendente di successo. La gente parla di 10 milioni come se non fosse denaro vero, ma alla fine bisogna pagare le fatture: io voglio che il Milan sia forte abbastanza per farlo».

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