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Grassani: «i club potrebbero escludere e chiedere risarcimenti ai calciatori no vax positivi»

Al Giornale: «il green pass va visto anche a tutela dei compagni e del gruppo di lavoro. L’esclusione dalla prima squadra non sarebbe inadempimento contrattuale»

Grassani: «i club potrebbero escludere e chiedere risarcimenti ai calciatori no vax positivi»
L'avvocato Grassani

La questione no vax invade anche il calcio. Il centrocampista dell’Arsenal Xhaka, no vax, è risultato positivo e ora salterà la sfida della Svizzera con l’Italia. Al Giornale l’avvocato Mattia Grassani – anche legale del Napoli – spiega:

«Sul piano del diritto del lavoro la mera positività non dà luogo a richieste risarcitorie, ma se derivasse da condotte contrarie alle norme o comunque negligenti, la società potrebbe agire verso il dipendente. In questo caso si parla di irrogazione di sanzioni disciplinari, con possibilità di avanzare richieste risarcitorie proporzionali al pregiudizio subito per violazioni delle norme di legge in materia di prevenzione da contagio».

«La certificazione verde (il green pass, ndr) non rappresenta solo una questione di regole, ma va vista anche a tutela dei compagni e del gruppo di lavoro – aggiunge Grassani -. In caso contrario ci sono i presupposti affinché un calciatore possa essere escluso dall’attività della prima squadra, senza incorrere in inadempimento contrattuale».

 

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