Durante le Finals NBA del 1998 lasciò i Bulls e fece festa per due giorni. Considerato personaggio ed eventi “48 Hours in Vegas” è un’operazione esplosiva
No, quel che è successo a Las Vegas non è rimasto a Las Vegas. Uno dei problemi di quando sei una superstar del basket che si sta giocando il titolo NBA e che i detti non valgono. Per cui la folle fuga di due giorni di Dennis Rodman a Las Vegas nel pieno delle finali NBA del 1998 dei Chicago Bulls contro gli Utah Jazz diventerà un film. Il titolo, più scontato della sua trama, sarà, “48 Hours in Vegas”.
Lionsgate si è aggiudicata i diritti, e a produrlo ci saranno Phil Lord, Chris Miller e Aditya Sood per Lord Miller. Lui, Rodman sarà tra i produttori esecutivi. La sceneggiatura è firmata da Jordan VanDina.
La storia di per sé è a tratti risaputa, soprattutto dopo il successo planetario di The Last Dance, la docu-serie di Netflix su Michael Jordan e i suoi Bulls. E’ un episodio-chiave della serie, con immagini di repertorio e interviste a Jordan all’allenatore Phil Jackson e alla top model Carmen Electra, che all’epoca era la principale partner di Rodman. Nel pieno della sfida Rodman abbandonò la squadra e si prese un break a Las Vegas dandosi alla pazza gioia. Poi, nel clamore generale, tornò in squadra come se nulla fosse successo.
I due produttori principali, Lord e Miller, hanno prodotto recentemente per Netflix The Mitchells vs. The Machines, e hanno vinto l’Oscar del film d’animazione per Spider-Man: Into the Spider-Verse. Chi li ha visti sa che tipo di brillante ironia riescono a sprigionare. Questo approccio abbinato ad una storia potenzialmente esplosiva come Rodman che fa festa a Las Vegas promette davvero i fuochi d’artificio.
“Dennis si è rifiutava di seguire il gregge”, hanno detto Lord e Miller. “Il suo weekend a Las Vegas è pieno di divertimento e sciocchezze, ma è anche pieno di importanti domande sul modo in cui vengono trattati personaggi pubblici e lavoratori, specialmente quando la loro individualità è espressa in modo così vivido. Nel 1998 non c’era nessuno sulla Terra con cui sarebbe stato più divertente — o anche più pericoloso — fare serata a festeggiare. E non è nemmeno metà di quello che è davvero stato. Non vediamo l’ora di lavorare con Dennis, la sua incredibile carriera darà vita a un film assolutamente esilarante e allo stesso tempo molto umano”.