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Osakue: dall’aggressione che le ferì l’occhio, alla finale olimpica (con record italiano)

La lanciatrice del disco torinese fu vittima di un’aggressione. Ha lanciato il disco a 63,66: «Mi sono detta: o mi rompo io o si rompe la gabbia»

Osakue: dall’aggressione che le ferì l’occhio, alla finale olimpica (con record italiano)
Tokyo (Giappone) 31/07/2021 - Lancio del Peso / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Imago/Image Sport nella foto: Daisy Osakue

Record italiano eguagliato e finale alle Olimpiadi di lancio del disco femminile. Impresa di Daisy Osakue torinese, figlia di nigeriani, che subì qualche anno un brutto incidente razzista (anche se i suoi aggressori negarono l’intento razzista) e a La Stampa rilasciò una bellissima intervista.

Il quotidiano torinese ricorda quell’incidente che le procurò una lesione alla cornea.

Prima che atleta azzurra, Daisy è una persona di colore, e per questo motivo tre anni fa divenne bersaglio di un lancio di uova mentre tornava a piedi di notte nella sua abitazione a Moncalieri, alle porte di Torino. Tre teppisti in auto la scambiarono per una prostituta e la scelsero come vittima della loro stupidità. L’uovo la colpì in pieno occhio e la costrinse ad andare in pronto soccorso con una leggera lesione alla cornea.

Ha eguagliato il primato italiano di Agnese Maffeis con 63,66: quinto miglior lancio tra le finaliste.

Sapevo di avere queste misure nelle braccia, ma sono scaramantica, tenevo questa considerazione dentro di me. Adesso ce l’ho fatta, e sono felice – ha concluso l’azzurra -. Mi sono detta: o mi rompo io o si rompe la gabbia. Ho urlato come un’oca quando ho visto il risultato».

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