Il direttore del Corsport: “L’accusa di essere un meridional killer è frutto del rancore consolidato di Napoli ma è una linea che danneggia Vigorito”
Sul Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni ha un pensiero chiaro: Mazzoleni e l’arbitro Doveri hanno sbagliato, era rigore; ma non esiste alcuna questione meridionale legata a Mazzoleni.
Sospetto che da qui a fine stagione Paolo Silvio Mazzoleni le partite le seguirà in tv, da casa. Sono tuttavia convinto che l’accusa di Vigorito sia territorialmente infondata: Mazzoleni, che smise di arbitrare due anni fa, era scarso (opinione personale) ma sostenere che ce l’abbia con le squadre del Sud e venga impiegato per ammazzarle, una sorta di “meridional killer”, è ingiusto e pericoloso.
Mazzoleni non avrebbe dovuto richiamare Doveri, mancavano i presupposti regolamentari – protocollo 20-21 – e la scusa del contatto minimo è ridicola. Così come Vigorito avrebbe dovuto accontentarsi (si fa per dire) dell’ingiustizia patita per sé e la squadra, non per il Sud Italia. Isole comprese.
I messaggi che arrivano da Napoli sono frutto di un rancore consolidato negli anni (Pechino, 11 agosto 2012). Vigorito non ha bisogno di ispiratori o suggeritori, ha l’elevatezza del protagonista degno del massimo rispetto e con la facoltà di protestare. La linea “sudista” può solo danneggiarlo. Poteva dire – senza essere querelato – che forse Mazzoleni è scarso perfino al Var. E andrebbe messo a riposo. Per questo, se fossi in Gravina, approfondirei il “caso Vigorito”. Se non altro per confermare o rivedere le rassicurazioni fornite a suo tempo da Tavecchio, Nicchi e Rizzoli: «Col Var, niente più risse».