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Ilary Blasi: «Sto pensando ad un altro figlio. La serie tv? Spalletti è l’antagonista fondamentale»

La show girl e moglie di Totti si racconta alla vigilia dei suoi quarant’anni: «Molta gente voleva i sosia: in realtà è una storia che rappresenta un periodo, devi trovare il sapore»

Ilary Blasi: «Sto pensando ad un altro figlio. La serie tv? Spalletti è l’antagonista fondamentale»

Ilary Blasi si racconta su Repubblica alla vigilia del suo quarantesimo compleanno, mentre è appena tornata sugli schermi tv per condurre l'”Isola dei famosi”. La show girl, moglie di Francesco Totti, non soffre l’età, anzi confessa di pensare ad un altro figlio

«è talmente bello il profumo dei bambini piccoli, hai addosso un’energia che ti fa sentire più giovane. Dall’altra dico che ci siamo fatti una famiglia, i figli grandi, Chanel e Cristian, non ci filano più, hanno i loro amici. Ci godiamo la piccolina, Isabel. E mi dedico al lavoro che per me è importante. Fare un altro figlio vuol dire ricominciare da capo, un po’ mi spaventa e un po’ sono combattiva, però la gravidanza mi piace. Mi faccio tante domande».

Essere moglie di Francesco Totti non è sempre stato facile per lei ancora oggi con le tante critiche piovute dopo la messa in onda di “Speravo de morì prima”  in cui alcuni tifosi non hanno ritrovato il loro Totti

«Molta gente voleva i sosia: in realtà è una storia che rappresenta un periodo, devi trovare il sapore. E c’era. Se è stato difficile per gli spettatori, pensi per noi. Quando sei lì a seguire una storia che è la tua vita, è normale che i primi dieci minuti provi una strana sensazione. Poi mi sono lasciata andare, ho seguito quello che accadeva e la storia è raccontata molto bene. Non sono eventi accaduti cinquant’anni fa, l’addio di Francesco al calcio è stato tre anni fa, e noi siamo ancora qui, giovani».

Ilary definisce fondamentale il ruolo di Spalletti nella serie come antagonista,

«Spalletti è fondamentale nella serie, in ogni racconto c’è un antagonista e Gianmarco Tognazzi lo interpreta in maniera perfetta».

anche quando Totti decise di dire addio al calcio

«Ovviamente ero più lucida in quel periodo. Io ho solo cercato di aiutarlo standogli vicino, era un passaggio che doveva affrontare lui. Non è facile per gli sportivi, hanno fatto sempre e solo quello, è quasi un lutto. C’è chi arriva a lasciare perché si è rotto le scatole, ma c’è chi non lo accetta e soffre».

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