Il colosso delle telecomunicazioni garantirà ogni anno alla piattaforma di streaming il 40% del costo dei diritti tv da versare alla Lega: 340 milioni per il triennio 2021-24
Dazn e Tim insieme per provare a soffiare i diritti tv della Serie A (triennio 2021-24) a Sky. Ieri Tim è uscita allo scoperto. Con una nota ufficiale ha dichiarato di non aver partecipato in proprio alla gara proprio in virtù della partnership stretta con Dazn. Il Corriere dello Sport spiega in cosa si concretizza l’accordo.
Nel caso di aggiudicazione della gara alla pay tv, Tim fornirebbe un supporto distributivo,
“partecipando a una strategia per vendere Dazn ai clienti Tim, ma anche banda larga e servizi Tim ai clienti che sottoscriveranno un abbonamento alla pay TV”.
L’aspetto più interessante è, però, la partecipazione di Tim alla struttura economica dell’offerta.
“Il gruppo telefonico «si è impegnato al pagamento di un minimo annuale garantito pari a oltre il 40% dell’importo totale annuo dovuto alla Serie A». In altre parole, ad apportare circa 340 degli 840 milioni a stagione che Dazn ha offerto alla Lega”.
L’accordo rafforza la posizione di Dazn e soprattutto allontana sia i dubbi sulle garanzie finanziarie che quelli sull’aspetto tecnologico, ovvero sulla capacità di supportare con la banda larga un alto numero di spettatori, quali quelli del calcio.
Il quotidiano sportivo scrive:
“Certo, la partecipazione finanziaria di Tim alla cordata tranquillizzerà molti. Semmai può rivelarsi delicato il tema antitrust, che il bundling di servizi tra due operatori configurerebbe, perché Tim potrebbe essere accusato di avvantaggiarsi della posizione dominante di Dazn nella distribuzione televisiva dei contenuti. Resta sullo sfondo anche il problema tecnologico, perché la visione contemporanea di eventi premium in diretta streaming incontra limiti di capacità della rete difficili da superare e pochi possono oggi predire il numero di spettatori accessibile in contemporanea”.
Vedremo è in programma l’assemblea di Lega Serie A sul tema.