Non regge la posizione del tecnico tradito dalla società, peraltro esposta pubblicamente dopo la manifestazione di fiducia del club
Gennarì non ti crucciare, tu lo sai ti voglio bene… Però… e però la conferenza stampa di ieri sera, nel dopo partita non va. Non va perché al di là di tutto, delle posizioni, delle presunte idee tattiche, della tempistica della concentrazione, dei giornalisti che, si sa, spesso esagerano senza nemmeno rendersene conto, o forse se ne rendono conto e sono io che esagero, non va perché parliamoci chiaro, non regge la posizione del tecnico tradito dalla società.
Si diceva, parliamoci chiaro, sì perché riflettiamoci, contesti al presidente De Laurentiis il fatto di aver contattato altri tecnici in un momento di profonda incertezza, in un momento in cui si poteva anche pensare alle dimissioni del tecnico, in un momento in cui una società seria è giusto che tenga sotto controllo la situazione e decisa se è il caso o meno di pensare ad una nuova, eventuale, guida tecnica. Come scegli di contestarlo? Pubblicamente, nel dopo partita, dopo una vittoria bruttina ma significativa, dopo che la stessa società ti aveva sostenuto pubblicamente e confermato altrettanto pubblicamente la fiducia.
Cosi no, cosi no perché poi dopo, ADL risponde, sappiamo come è fatto, e se va a furni a pisc fetient, mo nce vo’, senza alcuna offesa. Ma poi parliamoci altrettanto chiaramente, ma perché quando Ancelotti era ancora l’allenatore del Napoli, tu, non ti sei seduto a tavolino con De Laurentiis? E su…
Uscirsene con certe bellicose dichiarazioni a ridosso di un ciclo di partite abbastanza significativo per l’intera stagione partenopea, a molti ha dato l’idea di un vero e proprio, tangibile, netto, evidente “pararsi la palla”, come si suol dire, a proposito di calcio. ADL per ora, non ha ancora risposto, e speriamo non lo faccia. Per il resto, ha ragione il tecnico quando parla della sua figura bistrattata, calpestata a destra e sinistra, i napoletani, i tifosi napoletani, sono una mandria di tecnici super competenti, i giornalisti, non ne parliamo nemmeno. Il percorso dell’allenatore sulla panchina partenopea è sotto gli occhi di tutti, obiettivi raggiunti, qualche trofeo, belle prestazioni e momenti d’ombra, niente di così brutto e insopportabile.
Gattuso c’è, vuole ancora Napoli, altrimenti, probabilmente sarebbe andato già via, però…. Quella “cacciata” a fine partita, ja, Gennarì… Sai com’è lui, poi risponde, e torniamo alla storia del presidente che calpesta gli allenatori e tutto il resto. Speriamo bene, speriamo passi tutto.