Il presidente del Napoli a Radio Capital: “Il Covid è stato un evento epocale che ha mostrato l’inadeguatezza dello stato. Abbiamo fatto acqua da tutte le parti”
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, durante l’intervista concessa alla trasmissione Tg Zero di Radio Capital, ha discusso anche di alcuni temi sociali e politici.
Il Covid è stato purtroppo un evento epocale, che nessuno poteva immaginare, ed è stato un qualcosa che ha risvegliato le coscienze, ci ha posto prepotentemente davanti a tanti perché. Uno su tutti: l’inadeguatezza dello stato, nella gestione di un mandato affidatogli dagli italiani, e con lo stesso la salute pubblica. Abbiamo fatto acqua da tutte le parti. La colpa principale è in noi italiani, siamo stati troppo dormienti per decenni. Abbiamo avuto piccole panacee qui e là, come la tv negli anni Cinquanta o il boom economico negli anni Sessanta. Tutto ha edulcorato e ingannato il popolo, che ha sempre dimenticato: di non essersi mai veramente unificato.
Questa diversità tra Nord e Sud ha creato un gap competitivo con gli altri protagonisti europei. Ci hanno messo alla berlina e nessun politico aveva capito che la nostra forza era nel Made in Italy, dove non esisteva ancora nessun competitor capace di gareggiare con noi a livello europeo: sull’agroalimentare, sull’attività artistica e musicale, nella moda, nell’artigianato, nella meccanica. Eccelliamo in tutto che rappresenta il bello, tanto che siamo il Belpaese.
Così si è espresso sulle elezioni del sindaco a Napoli e Roma.
Roberto Fico lo conosco, è una persona di tutto rispetto e su di lui non ho dubbi. Io parto da un altro concetto: è sbagliata la Costituzione, come le regole. Se si è il sindaco di una città, non si può avere uno stipendio di 4.700 euro al mese. Quindi o sei un pazzo o uno che ruba. Chi amministra metropoli così grandi, non può essere il risultato di un partito politico ma deve essere un super manager. Virginia Raggi è stato un disastro, Roma dovrebbe essere la punta di diamante di questo paese e ci sentiamo dire che Milano ci è superiore. Dobbiamo imparare a unificarci, se non eliminiamo il gap non andremo mai da nessuna parte.