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Allan ormai dà più garanzie di una batteria di pentole Mondial Casa

Allan ormai dà più garanzie di una batteria di pentole Mondial Casa

No, non era affatto facile andare a prosieguire nel solco di vittorie a fatica sin qui tracciato dai ragazzi tra coppe e campionato con il solo passaggio a vuoto dell’inutile coppetta Italia, vuoi per la pressione e la fatica che più avanti andando si va più giocoforza a sentirsi va a farsi nelle gambe e nella testa, vuoi nel florilegio di polemiche infuocate che chi mastica calcio sa bene alla fine non riesce a non intrufolarsi persino negli spogliatoi sigillati a saratoga da società e allenatore, le partite non si giocano solo per novanta minuti chi non se ne rende conto è destinato a una carriera da eterno Toto Cutugno. Inutile pertanto mettere la testa dello struzzo sotto la polvere del tappeto di Castelvolturno, la soddisfazione per Melamondo che sta per germogliare sulle falde del Vesuvio non basta, e lo screzio Sarri-Mancini, nonostante le scuse fatte e accettate su diretta gol ha dimostrato che al tifoso quello che in fondo ben sapeva già, e cioè che il ciuccio llà sopra dà fastidio, è scomodo, ribalta gerarchie prestabilite già in Agosto, fa saltare contratti e sponsorizzazioni da Detroit a Singapore, tradisce il sano spirito decubertiano sicchè è bello partecipare, certo, ma alla fine lo scudo deve essere strisciato, voi ci avete già il sole che pretendete ancora?

Certo, si è scritto e riscritto di tutto e anche di più e al tifoso, dopo i quattro squilli di marassi, poco invero interesserebbe ritornare sopra a sfiancanti beghe da torneo parrocchiale, per carità Sarri ha sbagliato la colleganza è valore sacro nello sport come sul lavoro, ma vogliamo solo immaginare se l’Inter, a parti reinvertite, fosse stato in testa a più sette, e ci chiediamo: Mancio lo avrebbe lo stesso detto alla maestra? Semplici domandine, nulla di personale sia ben chiaro, però stupisce quasi che nel giorno in cui c’era da pagar dazio in diretta nazionale Orsato l’abbia fischiato lo stesso il sacrosanto penalty per placcaggio volontario su Albi, dettagli claro, ché i valori emersi in campo àdito e scampo alcuno avrebbero lasciato su quello che alfine stato sarrebbe il risultato, però rigiuocatela con Tagliavento di Terni e vedete se poco ci manca che vi andate a intossicare pure nei minuti di recupero.

Al mister il tifoso intanto non può che essere infinitamente grato per aver costruito un meccanismo perfetto che davvero spaventa tutti, bene poi la paschmina a sotterrare gli ultimi echi di tempesta e forse un solo, unico appunto, ossia il non aver adottato lo schema Hartman con il marchigiano, “io ho sempre saputo che a Jesi siete famosi per i finocchi e per i tori, e lei carissimo non mi sembra affatto un toro, quindi il cerchio si restringe”, sorrisi, pacche sulle spalle e tutti allegri e felici come quando fuori non piove. Acqua passata, si spera, certo la Giuve continua a vincere e a sfogliare la margherita in attesa del regolamento di conti finale allo Stadium, ma al di là della captatio benevolentiae d’ingresso firmata Moisander-Barreto si giocasse stasera o domani sarebbero i galeotti a dover temere Pipita&co., ciao aeroplanino, vada come vada Capodichino resta sempre casa tua.

Tante occasioni create andrebbero ricapitalizzate meglio, si sa, però alfine quando arrivi che a referto hanno timbrato tutti non lo puoi vedere mezzo vuoto, capita che Kuli dopo notti insonni a cullare l’erede al trono sia meno lucido del solito, ed ecco pronti Albi e Hisy a limitare Ederigno e annullare Fantantonio, Allan ormai dà più garanzie di una batteria di pentole Mondial Casa e Giorgigno ove servisse schierare un domani lo si potrà persino in porta, senza contraccolpi di rilievo. Quest’anno a Milano carnevale è arrivato un po’ troppo presto, e non era richiesto: anche se hai molta fame, alla fine la lasagna al novantatreesimo, resta un piatto troppo, troppo indigesto.

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