Una decina di giovani pescati in flagranza di partitella a Napoli, nel primo giorno di zona rossa. Due identificati, saranno puniti per aver infranto le norme anti-contagio
Primo giorno della zona rossa campana. In piazza Mercato, a Napoli, si scende in campo lo stesso. La pausa delle nazionali ferma la Serie A, mica le partitelle tra amici. Tantomeno le nuove restrizioni anti-contagio, entrate in vigore al mattino. Il pallone è sempre il pallone. Solo che l’ultima delle più radicate tradizioni della fanciullezza – il calcio improvvisato in strada – è diventata nel frattempo illegale.
I ragazzi – una decina in tutto – giocano, qualcuno dall’alto fa la spia, arrivano i Carabinieri. L’intervento prende i contorni della retata: i pericolosi calciatori, colti in flagranza di dribbling, scappano da tutte le parti, le forse dell’ordine riescono a bloccarne solo due, nemmeno giovanissimi, 21 e 23 anni, che vengono identificati e sanzionati come previsto dal Dpcm.
“Le due porte utilizzate per la partita sono state sequestrate”, informano le agenzie. La distopia è tutta qua.