Il prefetto di Napoli al Cormezz: «I napoletani non sono disobbedienti, non più del resto degli italiani. Abbiamo controllato quasi 13mila persone ed elevato 369 sanzioni. Due negozi chiusi su 775 controllati, 63 titolari denunciati»
Il Corriere del Mezzogiorno intervista il prefetto di Napoli, Marco Valentini. Commenta la situazione in città, dopo il passaggio della Campania in zona rossa. C’è ancora gente per strada, come mostrano i servizi in tv.
«Ho visto le immagini e ho notato le persone in strada, ma non sono sorpreso. In realtà le regole della zona rossa di questo periodo sono meno restrittive di quelle che erano in vigore a marzo e ad aprile: ci sono più negozi aperti e tante attività che proseguono anche in regime di lockdown. Dunque è ragionevole aspettarsi che la città non sia del tutto deserta come qualche mese fa».
Non si tratta di disobbedienza alle regole, spiega.
«La folla in strada va interpretata e letta c0nsiderando innanzi tutto che ci sono condizioni diverse rispetto al precedente periodo di chiusura. Dunque non parlerei di disobbedienza. Poi, certo, psicologicamente più passa il tempo, minore è l’allarme e la paura. Si avverte qualche cedimento, una tensione meno forte».
Valentini dà alcuni numeri sui controlli effettuati dalle forze di polizia negli ultimi giorni.
«Nei giorni di domenica, lunedì e martedì sono state controllate quasi 13mila persone ed elevate 369 sanzioni. Gli esercizi commerciali passati al vaglio sono 775, controlli in base ai quali sono state chiuse due attività e sono stati sanzionati e denunciati sessantatre titolari. Complessivamente sono stati impegnati 4.200 uomini».
E conclude:
«I napoletani non sono disobbedienti, non più del resto degli italiani. Sicuramente non ci aspettavamo meno persone in giro considerando le maglie più larghe dei provvedimenti. E i nostri controlli hanno anche uno scopo dissuasivo».