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Caro Napolista, cosa aspetti a invocare l’esonero di Gattuso?

150 milioni buttati in cianfrusaglie, contro AZ e Sassuolo partite fotocopia. Ci pensi bene De Laurentiis prima di firmare il suo rinnovo

Caro Napolista, cosa aspetti a invocare l’esonero di Gattuso?

Dopo un anno di prestazioni oscene e 150 milioni buttati in cianfrusaglie, mi sarei aspettato che l’unica voce fuori dal coro dei media partenopei invocasse a gran voce l’esonero di Gattuso; invece – caro direttore – hai scritto di sconfitta salutare e febbre di crescenza.

Leggo da più parti di un possibile rinnovo contrattuale: ci pensi bene De Laurentiis che di sbagli ne ha fatti già troppi (vedasi il rinnovo di Mertens). Sono il solo ad accorgermi che le partite contro AZ e Sassuolo sono le fotocopie di quelle contro Bologna, Fiorentina e Parma della scorsa stagione? Ci saranno ancora tante partite simili, perché per risolvere un problema bisogna averne la consapevolezza e le dichiarazioni dei protagonisti vanno in tutta altra direzione.

Ancelotti ci ha regalato notti memorabili a Parigi e Liverpool, partite che non abbiamo mai vissuto e, temo, mai più rivivremo; eppure è stato mandato via come l’ultimo degli incompetenti. Tra l’altro, mi piacerebbe che Vincenzo Imperatore spiegasse nel dettaglio in cosa ha fallito il tecnico emiliano così da regolarmi per Gattuso che, a quanto pare, ha una apertura di credito illimitata. Le vittorie nascono su invenzioni dei singoli, vedasi Insigne a Benevento o colpi di fortuna (Politano a San Sebastian); in assenza, arrivano le partite di ieri dove puoi giocare 180 minuti senza buttarla dentro.

Eppure dalla notte dei tempi che si conosce il modo di affrontare squadre che ti aspettano: mettere due torri in area e fare arrivare palloni dalla linea di fondo oppure far avanzare i difensori centrali palla al piede per creare superiorità numerica. Nei giochi delle coppie, raramente gli attaccanti seguono i difensori centrali che hanno quindi metri liberi per poter avanzare: ricordo che nel Verona lo “scomparso” Rrahmani  giocava spesso in proiezione offensiva. Il nostro stratega della panchina preferisce lo sterile fraseggio in orizzontale (o peggio) all’indietro che permette agli avversari di restare sempre in 11 dietro la linea del pallone. Gattuso evidentemente confonde il calcio con il rugby dove non è concesso il passaggio in avanti. La vedo nera e quando arriverà (perché arriverà) l’esonero di Gattuso, sarà sempre troppo tardi.

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