Il racconto dei quotidiani. Fumogeni, cassonetti incendiati e cariche delle forze dell’ordine. Il Corriere parla di manifestanti mascherati e incappucciati che “hanno l’aria di conoscere bene le dinamiche degli scontri di piazza”
È stata una notte di proteste quella appena trascorsa a Napoli. La città è stata teatro di diverse manifestazioni, con momenti di tensione sul lungomare.
Alle 23, raccontano i quotidiani, proprio nel momento in cui sarebbe dovuto scattare il coprifuoco imposto da De Luca, centinaia di persone hanno assediato Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, per poi sfilare sul lungomare.
Al centro storico viene lanciata la campagna “Napoli e le notti belle, non ci toglierete il fuoco e le stelle”, una sorta di flash-mob a cui partecipano centinaia di persone che portano fumogeni e torce e protestano contro il coprifuoco.
Non sono mancati anche momenti di tensione. Come quando è stata bloccata dalla folla un’auto della polizia municipale. Scrive Repubblica Napoli:
“Alcuni con il volto nascosto da maschere salgono in piedi sull’auto dei vigili e poi la imbrattano con insulti scritti con lo spray”.
Repubblica nazionale racconta gli striscioni mostrati dai manifestanti: “Tu ci chiudi e tu ci paghi”, e poi “Contro De Luca”.
Anche a Chiaiano un blocco stradale nei pressi della stazione della metropolitana.
Proteste nate con i tam tam sui social. Scrive il quotidiano.
Il Corriere della Sera adombra la possibilità che, dietro le proteste, ci siano in realtà altre anime, non esattamente pacifiche.
La protesta sul Lungomare era iniziata con un corteo pacifico dei ristoratori, scrive.
“è una manifestazione tranquilla, senza nessuna voglia di mostrare i muscoli”.
E continua:
“Il gruppo che da piazza San Domenico Maggiore attraversa il corso Umberto, raggiunge piazza Municipio e punta in direzione di Palazzo Santa Lucia ha chiaramente ben altre intenzioni. Sono soprattutto giovanissimi, non tutti con le mascherine, qualcuno con la maschera con le sembianze di De Luca. Ma soprattutto molti hanno l’aria di conoscere bene le dinamiche degli scontri di piazza. Non solo per le felpe con cappuccio che sono una specie di divisa d’ordinanza per situazioni del genere, ma perché sono arrivati attrezzati con fumogeni, bottiglie vuote e altri oggetti che in via Santa Lucia vengono immediatamente scagliati contro lo schieramento di poliziotti che protegge il palazzo della Regione”.
Si sentono grida che inneggiano alla libertà. Le forze dell’ordine rispondono lanciando lacrimogeni e caricando per disperdere la folla.
“Che invece ripiega verso il lungomare ma poi si fa di nuovo avanti. Due campane per la raccolta differenziata vengono incendiate, altri cassonetti finiscono al centro della strada per creare una barriera tra manifestanti e polizia. Si va avanti così per ore, poi finalmente torna la calma”.