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Ilaria Capua: «La vita notturna va reinventata, altrimenti rischieranno anche i giovani adulti»

Al CorSera: “Alcuni di loro arriveranno alla forma grave della malattia. Per un po’ certe cose non si potranno fare, servono soluzioni alternative”

Ilaria Capua: «La vita notturna va reinventata, altrimenti rischieranno anche i giovani adulti»

Il Corriere della Sera intervista Ilaria Capua, direttore One Health Center of Excellence dell’Università della Florida. Il tema è l’aumento dei contagi in Italia. Indica i comportamenti da adottare per proteggersi.

«È il momento di rafforzare l’impegno: la mascherina va portata sempre, tranne che in casa e nella propria macchina se si è soli. Se si usa il car sharing meglio indossarla. Lavare e disinfettare le mani più spesso possibile. Il virus viene trasportato da goccioline pesanti che tendono a cadere rapidamente: ecco perché la distanza di due metri ci protegge».

Sulle scuole:

«Abbiamo la fortuna di averle aperte dopo altri Paesi europei e quindi con una certa consapevolezza. La circolazione virale nelle scuole c’è, ma non è la causa dell’esplosione dei contagi».

Sulla stretta allo studio del governo circa le feste private:

«Lo trovo giusto, ma più che il numero conta la provenienza e lo stato sanitario dei presenti. Paradossalmente il raduno di cento abitanti di un paesino sarebbe meno rischioso di un gruppetto di individui di aree diverse».

E’ giusto limitare la movida? Le viene chiesto. Risponde:

«Sì, perché si tende a stare senza mascherina e a parlare ad alta voce. Urlare e cantare sono i modi migliori per diffondere l’infezione. La vita notturna va reinventata, altrimenti il virus continuerà a circolare tra i giovani adulti e alcuni di loro arriveranno alla forma grave della malattia. Inoltre i giovani possono contagiare parenti, amici e colleghi più in là con gli anni. Per un po’ certe cose non si potranno fare, vanno cercate soluzioni alternative e creative».

 

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