Sul Fatto la storia di un fotografo napoletano. E’ una violazione del protocollo stabilito da De Luca per i laboratori privati. Dalla Regione: “Non è l’unico caso di persone risultate positive e che poi sono sparite”
Sul Fatto Quotidiano la denuncia di un fotografo di moda napoletano. Riguarda una falla nei tamponi effettuati dai laboratori privati, autorizzati dal governatore De Luca nei giorni scorsi ad effettuare tamponi non più solo alle aziende ma anche ai privati cittadini.
Il fotografo ha effettuato il sierologico presso un grande poliambulatorio napoletano. Il test è risultato positivo, ma il centro diagnostico non ha comunicato il referto, positivo, al medico di base. Racconta:
“Siamo stati noi a comunicarlo al medico, che poi ci ha detto di fare un altro sierologico, un tampone rapido e uno molecolare. È emerso che il primo test era un falso positivo. Ma se fossimo stati meno responsabili avremmo potuto andare in giro come se nulla fosse, senza essere segnalati, a contagiare altre persone”.
Continua:
“Il laboratorio ci ha chiesto i nostri dati e il nome dei nostri medici, dicendoci che li avrebbero contattati per riferire l’esito. A noi è stato detto, il medico del mio socio lo ha saputo da noi solo il giorno dopo. Per fare un altro test e i tamponi ci siamo rivolti ad un’altra struttura privata”.
Il Fatto si chiede se si tratti di un caso isolato. Comunque è una violazione di quanto disposto dalla Regione Campania. Perché De Luca ha previsto l’obbligo, per i laboratori, di trasmettere sempre gli esiti dei test, sia positivi che negativi, alla piattaforma digitale dell’Asl.
Il quotidiano, però, riporta anche le parole di un membro dello staff di De Luca, che non si mostra affatto stupito dell’accaduto.
“Sappiamo di casi di persone risultate positive e che poi sono sparite. La resistenza di De Luca ad aprire ai centri privati era dettata anche dal timore di perdere il controllo del monitoraggio”.