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Pregliasco: «Più positivi troviamo meglio è. Preoccupiamoci delle terapie intensive»

A Repubblica Napoli: «Quando si supera la soglia del 50% della capacità ricettiva bisogna intervenire. I numeri della Campania non sono buon segnale. Scuole? Si deve andare avanti finché non si potrà fare a meno di chiuderle» 

Pregliasco: «Più positivi troviamo meglio è. Preoccupiamoci delle terapie intensive»

Su Repubblica Napoli un’intervista al virologo Fabrizio Pregliasco. Sottolinea che più dei numeri del contagio, vanno tenuti d’occhio quelli dei ricoveri in terapia intensiva. I dati campani non sono un buon segnale. Ieri, su 99 posti letto, 52 erano occupati.

«Non è un buon segnale. La soglia alla quale guardare è quella del 50 per cento della capacità ricettiva. Quando si supera, bisogna intervenire».

Il numero di positivi, invece, non deve preoccupare.

«Più ne troviamo, meglio è, così possiamo controllarli ed evitare che diffondano il contagio. Inoltre, questi casi sono diversi da quelli registrati in Lombardia agli inizi dell’epidemia».

E’ importante che emergano, perché non è più come a marzo, quando venivano sottoposti a tampone solo i sintomatici.

«Ora abbiamo la capacità di individuare non solo la punta dell’iceberg, ma anche quello che c’è sott’acqua».

Non c’è da allarmarsi ma c’è da “pre-occuparsi”, dichiara Pregliasco.

«Dobbiamo pre-occuparci. Scritto proprio così, con il trattino. Intendo dire che dobbiamo attrezzarci per mantenere il contenimento ed evitare che si rompa questo equilibrio».

Prova a dare una spiegazione dell’aumento dei positivi in Campania:

«Innanzitutto come un effetto del turismo e dell’interscambio che c’è stato con tanti territori, non solo italiani. E poi con lo stile troppo rilassato assunto quando il peggio sembrava alle spalle, soprattutto da parte dei giovani. Sa qual è il paradosso di questa malattia? È banale. La gran parte dei casi sono asintomatici, principalmente nei giovani. Questo si riflette sui comportamenti».

Su De Luca:

«Per me De Luca è un mito. La sua modalità comunicativa, magari talvolta discutibile, è stata sempre molto efficace nel mettere a fuoco, in modo anche spiritoso, la situazione che stavamo affrontando».

Il virologo si dice fiducioso della possibilità per la Campania e l’Italia in generale di riuscire a bloccare il virus in modo da conviverci. E indica due fronti su cui impegnarsi.

«La capacità di fare il maggior numero di tamponi, anche rapidi. È ciò che si sta facendo, direi bene. Però tocca anche a noi, come cittadini, adottare questa sorta di nuovo galateo, fatto di una costante e serena applicazione delle indicazioni che abbiamo appreso e ben utilizzato durante il lockdown».

Sulle scuole:

«Credo che si debba andare avanti ad oltranza, almeno fino a quando non si potrà fare a meno di chiuderle. E poi si dovrà trovare il modo di rendere realmente efficace la didattica a distanza».

 

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