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Ricciardi: «Il calcio è a rischio. Il Protocollo va riscritto, la situazione del virus è cambiata»

Il consulente del ministro Speranza a Radio Punto Nuovo: «La salute viene prima di tutto. Il protocollo è stato scritto quando il virus era in regressione»

Ricciardi: «Il calcio è a rischio. Il Protocollo va riscritto, la situazione del virus è cambiata»

Walter Ricciardi consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, è intervenuto a Punto Nuovo Sport Show. Ha detto chiaro e tondo che il calcio – come tutti gli altri sport di contatto – è a rischio, a meno che non si faccia come negli Stati Uniti dove hanno messo in bolla la Nba.

«Il Protocollo per il calcio – ha detto – è stato scritto in un periodo in cui il virus era in regressione, in cui la circolazione del virus non era così intensa. È servito per concludere il campionato. Ma adesso quelle deroghe non sono più sostenibili. Il protocollo va riscritto alla luce di questa nuova situazione».

«Il calcio è un’industria? Sì, è un discorso che vale per tutte le attività produttive. Il governo deve privilegiare le scuole, le fabbriche, determinate attività produttive devono essere assolutamente mantenute in sicurezza

«Il diritto alla salute viene prima di qualsiasi altro diritto. Va risolto in primis il problema sanitario. Quando abbiamo la contrapposizione tra il diritto alla salute e qualsiasi altro diritto, ha la precedenza ovviamente il diritto alla salute. Viene prima di qualsiasi altro diritto. Tutti quei Paesi che hanno accelerato con le aperture in funzione economica, hanno poi pagato un prezzo altissimo. Tutti i Paesi sono soggetti a questo tipo di problemi, dobbiamo prendere decisioni commisurate all’emergenza che stiamo vivendo».

«Il calcio è a rischio come tutte quelle attività che comportano facilmente la diffusione del virus. Così come abbiamo detto che negli stadi non possono esserci tanti spettatori, così diciamo che gli sport di contatto sono a rischio non essendo stata creata una bolla come invece hanno fatto in America con l’Nba.

«Si sono contagiate anche persone responsabili come l’ex ministra della Salute Lorenzin e il direttore de La Stampa Massimo Giannini. È un virus subdolo».

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