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Locatelli: «Contagi in aumento, non è il momento di riaprire gli stadi»

Il presidente Consiglio Superiore Sanità a Repubblica: “stiamo arrivando quasi a 300 ricoverati, eravamo scesi sotto i 50. Smentito chi diceva che il virus aveva perso potere”.

Locatelli: «Contagi in aumento, non è il momento di riaprire gli stadi»

I numeri dei contagi in Italia devono allertare e non allarmare, spiega a Repubblica Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Cts.

«soprattutto va chiarito bene che quanto abbiamo affrontato la scorsa primavera, il lockdown, non lo rivivremo. La chiusura non si prende in considerazione»

Ma la responsabilità dell’aumento dei contagi non è da attribuirsi alla riapertura delle scuole, per questo è necessario che tutti siano più responsabili e in questo l’uso delle mascherine obbligatorio anche all’aperto può aiutare.

I numeri però parlano anche degli aumenti dei ricoveri

«stiamo arrivando quasi a 300 ricoverati, mentre eravamo scesi sotto i 50. Questo dato testimonia purtroppo l’immutata capacità del virus di provocare danni assai gravi sull’organismo di chi viene infettato. Credo che purtroppo, e sottolineo purtroppo, si tratti della più evidente smentita di chi diceva che il virus ha perso il potere di indurre danni gravi in persone fragili»

Sono questi i motivi che hanno spinto il Cts a negare l’apertura egli stadi 

«La scelta che abbiamo suggerito, e poi è stata fatta propria dai ministri Spadafora e Speranza, è stata la più ragionevole e più prudente. Avremmo fatto un errore a riaprire gli stadi agli spettatori. Io stesso lo seguo con piacere, ma non è il momento di farlo ripartire in quel modo».

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