Supercoppa europea: a Budapest si teme una nuova partita-focolaio, con 20.000 tifosi sugli spalti. Come Atalanta-Siviglia e Liverpool-Atletico
L’Uefa va avanti per la sua strada. Nonostante abbia ormai tutti contro tranne il governo ungherese. A Budapest domani sera si giocherà la Supercoppa Europea tra Bayern Monaco e Siviglia, con 20.000 spettatori ammessi sugli spalti. Un rischio enorme, in un momento in cui in Europa stanno vertiginosamente risalendo i numeri di morti e contagi.
Persino i tifosi si stanno comportando più responsabilmente del governo europeo del calcio: dei 3.000 biglietti messi a disposizione dei club, il Siviglia la settimana scorsa ne ha restituiti ben 2.500, e il Bayern 800. La gente non vuole rischiare una nuova Atalanta-Valencia, la Uefa evidentemente sì. Il passato è passato.
A Budapest il tasso di nuove infezioni da coronavirus per 100.000 abitanti, in sette giorni, è tra 110 e 120. Per fare un confronto: a Monaco, città tedesca considerata gravemente colpita, il valore di lunedì era “appena” di 56,13. Il Robert Koch Institute ha classificato la capitale ungherese come area a rischio.
Persino il sindaco di Budapest Gergely Karacsony si è detto contrario allo svolgimento della partita col pubblico sugli spalti: “Se avessi le possibilità legali di decidere, la farei giocare a porte chiuse”, “La responsabilità è di chi ha il potere di prendere decisioni”, ha aggiunto, riferendosi al governo di destra del primo ministro Viktor Orban.
La Puskas Arena di Budapest può ospitare circa 67.000 spettatori, con circa il 30% dei posti a disposizione dei tifosi.
Il governo bavarese ha stabilito che i tifosi tedeschi che seguiranno il Bayern in Ungheria non sono più esonerati dall’obbligo di quarantena, se restano in zone a rischio per meno di 48 ore. “Questo riguarda in particolare la Supercoppa”, ha detto il primo ministro Markus Söder. “Tutti dovrebbero pensarci due volte e capire se ha senso giocare questa partita a Budapest, una zona ad alto rischio”.
Al rientro da Budapest i tifosi saranno sottoposti a tampone e quarantena.