Il mio Genoa – Napoli 0-0
– Stamattina leggo un po’ ovunque, a pagina 6 dei giornali, il titolo “punto amaro a Marassi” e mi chiedo il motivo. Ma è uno scherzetto?
– Se è perché abbiamo creato 6 palle gol nitide e non siamo stati capaci di buttarla dentro, sono d’accordo. Non è uno scherzo.
– Se è perché il Napoli avrebbe ampiamente meritato i tre dolcetti e invece non è riuscito a portarli a casa, sono d’accordo.
– Se il motivo è perché ci sia grande voglia di vincere e la squadra ci aveva abituato troppo bene, pure lo capisco. Quando vinci o stravinci con continuità, si instaura l’idea che puoi farlo sempre.
– Se il motivo è un altro, non regge. È uno scherzo.
– Regge se le valutazioni si fanno solo in base al risultato. Ma se è così, conviene solo guardare l’esito finale sul televideo, andare a Ikea come promesso alla moglie ed evitare la scocciatura della partita. Si vince, siamo forti e bravi. Non si vince, siamo da buttare.
– Io faccio parte di coloro che a Ikea si recano (se indispensabile) solo il weekend nella sosta del campionato.
– Pensieri per i miei amici non amanti del bricolage svedese:
Il Genoa è una delle formazioni più ostiche da affrontare in casa. A Marassi ha ottenuto 3 vittorie e una sconfitta (con la Juve). In particolare ieri è riuscita a dare intensità e a pressare per quasi tutta la partita.
– Dopo quella di Milano, reputo la gara di ieri la migliore di tutte le altre trasferte fin qui disputate. Compresa Chievo in cui strappammo i tre punti.
– La prestazione è stata più che buona. Se da qui alla fine del campionato, in ogni partita, creeremo 6 occasioni pulite in attacco e subiremo un solo tiro nello specchio, firmo or ora.
– Le certezze che avevo l’altroieri non sono state intaccate da questo 0-0. Anzi. Sono sempre più fiducioso.
– Pensieri (o messaggi) di amici che avrebbero dovuto accontentare le mogli e andare ad Afragola:
Il primo messaggio che ho ricevuto dopo la partita è stato: ci manca un uomo brillante a centrocampo.
Mi chiedo: sì certo, ma con un uomo brillante a centrocampo avremmo creato ulteriori 6 palle gol? E avremmo segnato? E con uno nuovo centrocampista, Hamsik avrebbe impattato quella palla di piatto invece che con la caviglia?
– Il secondo messaggio che ho ricevuto è stato: ci manca uno tipo Zapata in area di rigore.
Mi chiedo: sì certo, ma con Zapata in area di rigore avremmo creato più di 6 palle gol? E avremmo segnato? E Zapata avrebbe anticipato Higuain che cercava di anticipare Insigne che vistosi pressato ha anticipato il tiro e l’ha messa fuori da due metri?
– Il terzo messaggio che ho ricevuto è stato: ci manca la freschezza di un tempo (che detto così sembra che fossimo freschi 6 mesi fa).
Mi chiedo: una squadra stanca crea così tanto e cerca il gol fino all’ultimo secondo?
– Il quarto messaggio (anonimo) che ho ricevuto è stato: ci è mancato solo il gol.
Concordo. Ma è anonimo, è uno scherzetto?
– Quando le partite sono equilibrate, si possono sbloccare con un episodio, con un numero del campione o una cavolata dell’avversario. Quando sono molto equilibrate, l’episodio è raro e bisogna essere bravi e cinici a sfruttarlo. Tipo il Napoli con la Fiorentina o l’Inter nelle 7 vittorie che ha ottenuto.
– Quando in campo c’è una squadra superiore all’altra, l’episodio nasce spontaneamente dal gioco. Quando è palesemente superiore all’altra, allora gli episodi si moltiplicheranno. E riuscire a buttarla dentro quanto prima generalmente spiana la strada ad una probabile goleada come ci è capitato spesso. Ieri poteva tranquillamente finire in goleada. Ma, a differenza di altre partite, siamo stati imprecisi e sfortunati e il gol non è venuto. È mancato solo quello.
– Un episodio l’ha creato Mertens quando è fuggito sulla sinistra nel primo tempo. Il suo è stato un tiro troppo largo e un passaggio troppo stretto. Una precisione chirurgica degna del miglior De Guzman sotto porta.
– Un secondo episodio l’ha creato Higuain quando nei pressi del dischetto ha liberato il suo destro e ha centrato in pieno il difensore genoano. Colpire la palla così pulita ha solo prodotto un bel tatuaggio sulla coscia di Ansaldi. Se l’avesse tirata Medel sarebbe andata nell’angolino dopo aver toccato terra cinque volte.
– Un terzo episodio l’ha creato Calle quando ha raccolto un rimpallo di Insigne e dalla sua zona l’ha sparata fuori. L’anno scorso l’avrebbe insaccata pure se avesse avuto i piedi legati e fosse stato bendato come Doveri.
– Un quarto episodio l’ha creato Hamsik quando si è inserito in area e ha ricevuto un cucchiaio geniale di Insigne. Ho rivisto il fantasma di Dzeko. Mai visto sbagliare un gol così da Marek che si sarà lasciato intimorire dalla barba talebana di Perin.
– Un quinto episodio l’ha creato Insigne quando, pressato da Higuain (non da Burdisso), l’ha tirata fuori a due metri senza che ci fosse Osama Perin in porta. Ho urlato: ma è uno scherzo?
– Un sesto (il meno netto) episodio l’ha creato Gabbiaridi quando ha tirato una punizione la cui deviazione non è stata fatale come lo era stata per il Milan sul piazzato di Dzemaili.
– Un settimo episodio è stato solo potenziale. Quando l’arbitro e i suoi 5 assistenti, grandi appassionati della mosca cieca, non hanno visto la cravatta di Burdisso a Higuain che sul cross di Mertens aveva preso posizione dinnanzi al difensore di un buon metro.
– Non ci sono state le solite trame sciolte e l’intensità delle precedenti partite casalinghe? Sì, certo, ma dopo questa dettagliata lista, mi si trovi una trasferta in cui il Napoli ha creato così tanti episodi da rete prima di un gol. Anzi, mi si trovi una squadra che in trasferta abbia creato così tanto prima di un gol. Anzi, mi si trovi una partita dell’intero campionato in cui una squadra abbia creato così tanto prima di un gol. Perché è chiaro che sia molto più facile giocare sciolti ed arrivare a rete dopo aver sbloccato il risultato.
– Il bello e il brutto del calcio è tutto qui. Vinci la partita con un unico tiro rimbalzante da 25 metri con uno che in vita sua non ha mai tirato in porta e via, titoloni a caratteri cubitali su tutte le copertine dei giornali. Non vinci, seppur ti sia trovato a tu per tu col gol per sei volte con gente che generalmente spedisce anche i difensori e i portieri in rete e via, a pagina 6 dei giornali “punto amaro a Marassi”, “il Napoli frena”, “fallito l’assalto”.
– Non si è vinto perché Hamsik, Higuain, Insigne, Mertens e Calle non l’hanno buttata dentro. E non perché Allan fosse sotto tono, perché Hysaj ha dovuto vedersela con uno dei giocatori più in forma del campionato o perché il ritmo non è stato lo stesso.
– A proposito, qualche amico avrebbe voluto Maggio al posto di Hysaj. Ma è uno scherzo.
– Non ci sono, secondo me, bersagli da colpire o capri espiatori su cui gettare croci. Ci saranno altre partite così. Se devo proprio trovare qualcosa su cui si deve migliorare, oltre al cinismo sotto porta, è l’incapacità di sfruttare i calci da fermo. Un fondamentale da cui mi aspetto di più, specie in partite bloccate o particolarmente equilibrate in cui è difficile trovare spazio e creare il famoso episodio. Quindi, non è il caso di ieri.
– Bisognerebbe anche spiegare che il calcio non è come il tennis in cui, per arrivare fino in fondo, c’è la necessità di vincere tutte le partite. E che in alcuni luoghi, completamente disabituati a vincere, già è un successo sognare di arrivare fino in fondo.
– Il Napoli è la squadra che gioca meglio nel campionato italiano. Anche dopo questo 0-0. E se vogliamo dirla tutta, ho trovato la difesa ancora più solida e concentrata. Lì dietro, con un Kulì che ormai non fa più notizia e un Albiol salito a livelli impressionanti, non è volata una mosca (cieca). Difatti Reina, ancora una volta, è risultato spettatore non pagante e avrebbe potuto bendarsi come l’arbitro o recarsi a Ikea con la moglie.
– I giocatori del Genoa al triplice fischio sono andati sotto la curva come se avessero vinto. In realtà, sono andati sotto la curva a prendere applausi senza aver mai tirato in porta. E questo la dice lunga su come ci considerano e di quanto per loro sia stato prezioso questo pareggio.
– Altra nota della giornata: il “punto amaro di Marassi” sarà relegato a pagina 6. In copertina, e non è un male, leggerò della difesa dell’Inter, del grande Milan e della rinascita juventina.
– A proposito, oggi un pensiero ai defunti è doveroso: la Juve e il Milan hanno vinto e Destro, Giaccherini, Pogba, Suarez, Bertolacci e Mexes sono andati in rete.
– Infine, un’osservazione su presidente Tavecchio: ma è uno scherzo?
– Intanto Anna mi ha chiesto di andare a Ikea domenica prossima…
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca
Gianluigi Trapani
Gianluigi Trapani
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