Se proprio il tifoso dovesse trovare un difetto al turno di campionato infrasettimanale non appena celebratosi e all’ennesima notte di festa orchestrata manco a dirlo dalla Sarri band ad altro la sua mente andare non potrebbe che alla sfavorevole serie di risultati registratisi da Marassi al Delle Alpi, dall’Olimpico al Comunale, tutte le big fanno prevedibilmente il loro dovere contro avversari non attrezzati a tenergli debitamente testa a testa e tutto nuovamente invariato nei piani alti della classifica, con la Roma ancora sorprendentemente prima nonostante sia senza sindaco e Gecko non stia andando a reperto come pure aspettavasi in riva al Tevere, ovvio gli anni passano per tutti eccetto che per Sofia, sicché nulla di fatto ad esclusione della sconfitta bianconera che oramai, qualcuno dovrà pure avere il coraggio di dirlo, non fa davvero più notizia, un po’ come le buche per strada o il catalogo IKEA a ostruire la buca delle lettere.
Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ordunque, seppur sbagliato sarebbe stato credere di avere già i tre punti in tasca sia per l’amarissimo epilogo dello scorso anno passato proprio contro gli amici rosanero, sia e soprattutto perché la storia insegna come difficile sia mantenere alta l’attenzione quando si gioca un giorno si e l’altro pure e sempre in agguato è il rischio della sindrome da grande abbuffata, di quelle per capirci che solo maxi dosi di limoncello villa Massa possono attutire senza danni irreparabili per stomaco, coronarie e spareggi al cardiopalmo per punti persi ingenuamente per strada.
Un plauso allora ancora una volta a mister Sarri per aver trovato finalmente il vaccino esavalente contro l’effetto altalena che tanto dannare il tifoso aveva fatto nella scorsa stagione, vittorie e goleade illusorie prima di bruschi e improvvisi risvegli, con una squadra che sembra finalmente essere sempre in palla a prescindere dal nome dell’avversario o dell’orario di gioco, e no nostante il parziale riposo forzato di chi avendo tirato la carretta sino ad oggi meritava di sostare almeno un giro ai box, si vince e si perde sempre tutti insieme, tolto Dio è stato e sarà sempre così e guai ad aver paura di fronte alle novità, anche Scaturchio è approdato alla fine a via Luca Giordano e non potrà che fare bene come in tutte le stagioni passate.
Decimo squillo per Pipita che avrebbe potuto fare anche undici, dodici e chissà, se solo i legni e Sorrentino non si fossero messi contro e buona notizia il ritorno al badge di Mertensino, con gli ospiti sin troppo ingenuamente affidatisi al solo redivivo Cilardino, a provarci timidamente negli intervalli tra i maledetti pali azzurri. Questione di tempo, acqua bella calda come ai giardini Poseidon, due a zero del belga tascabile e partita in frigo da apprezzare anche nei giorni avvenire, allorquando il tifoso lo sa persino i capricci di Lorenzigno saranno acqua passata e di nuovo tutti insieme tornare si dovrà a lavorare e sudare per in grande sognare. Se continua così, questa squadra ha dimostrato di avere davvero la strada spianata come la fronte di Paolina Ferrari verso grandi traguardi: guagliò non ti disperare, chiedi scusa che domenica è vicina, e tu devi tornare a segnare.
Otto Tifoso