Il mio Midtjylland – Napoli 1-4
– È notte alta e sono sveglio…
– Partiamo dalle notizie più importanti ed interessanti della tre giorni calcistica appena conclusasi: Seydou Doumbia è andato ancora a segno col suo CSKA Mosca, la partita della Lazio è stata trasmessa sul canale musicale Mtv, e questo vorrà pur dire qualcosa, e il Trofeo Berlusconi se lo è aggiudicato l’Inter.
– Dopo la Tim cup al Milan dell’estate scorsa, anche l’Inter mette in bacheca uno straordinario titolo nel 2015. Il triplete di Mourinho e i due trofei di Benitez erano stati gli ultimi successi. Molto toccante il momento in cui Dodo ha alzato la coppa al cielo.
Staranno ancora festeggiando in Piazza del Duomo?
– Ma gli organizzatori della Champions League, quando hanno diramato i calendari, si sono resi conto di aver piazzato partite lo stesso giorno del Trofeo Berlusconi?
Scandaloso.
– Per fortuna le nostre televisioni hanno dato la possibilità a tutti di vedere il pomeridiano Milan-Inter mentre, giustamente, per Roma e Juve in Champions ci siamo dovuti accontentare di qualche servizio poco dopo Marzullo.
– Sì, sì, Gigi lo so. È notte alta e sono sveglio…
– La Roma, se non erro, ha pareggiato 4-4. È andata sotto 2-0 poi, con una grande rimonta, si è portata sul 2-4. Per beccare nel finale 2 gol in 2 minuti che potevano essere 3 in 3.
– Garcia, al termine della gara, ha cercato di portare acqua al suo mulino: sono amareggiato ma qualsiasi altra squadra sul 2-0 avrebbe mollato. E perso.
Praticamente, “qualsiasi altra squadra” era riferito alla sua Roma a Borisov in cui il mulino affogò.
– Mentre l’osservo a passarsi la mano nel ciuffo, Marzullo chiederebbe a Rudi: Lei crede in quello che fa o fa quello in cui crede?
Un po’ come dire: Lei ci è o ci fa?
– La Juve, se non erro, ha pareggiato 0-0. La notizia però è che Dybala, costato oltre 30 milioni, non ha giocato nemmeno questa gara e ora ha gli stessi minuti di Strinic.
Gigi chiederebbe ad Allegri direttamente: Lei ci è o ci fa?
– In Europa League, se non erro, la Fiorentina ha perso anche contro il Lech Poznan ed è ultima, mentre la Lazio, tra una hit parade e un commento di Red Ronnie, ha vinto in 10 contro il Rosenborg ed è prima.
– Non ho mai capito perché quando le squadre hanno nomi impossibili da scrivere e da ripetere si pensa sempre che siano scarsissime. Da ieri, l’ho capito.
– Il Midtjylland in realtà non ha demeritato, partendo anche abbastanza bene, ma dopo il primo gol si è abbattuto sulla Danimarca uno tsunami azzurro proveniente da profondo sud.
– Se dovessi descrivere tutte le azioni pericolose della partita, impiegherei 6 ore e 6 fogli.
– Il primo gol è una perla: al 19′ lancio qualche metro prima della linea di metà campo di Kulì e tocco volante, con spalle al pallone, di Calle che di giustezza, in allungo, ha realizzato un pallonetto che credo difficilmente si veda anche nei videogiochi pezzotti. Cioè, quelli in cui pigi un pulsante a caso e il giocatore segna in sforbiciata.
– Al 29′ il Minao ha detto: ma lo sapete che Allan è anche un grande assist man?
– Al 30′ fuga sulla destra di Allan e preciso cross in area su cui Manolo si è allungato come un falco siglando di suola il 2-0. Meritata rete per il nostro, ahilui, centravanti di scorta ed esultanza dedicata al prossimo nastro in casa Gabbiaridi.
– In seguito a questo gol Caressa si è lasciato scappare: mi sa che Sarri sta diventando la mia nuova passione?
Come direbbe Marzullo: quando pensi ad oggi, ricordati di ciò che eri ieri. E quindi Fabio, per amor di Dio, resta juventino.
– Da questo momento, il Napoli ha collezionato un’infinità di palle gol: Calle ha sfiorato la segnatura per tre volte, col tacco, di destro e di testa; Allan si è disimpegnato col tacco in area e poi ha concluso sul portiere e infine Gabbiaridi in contropiede ha prima egoisticamente decapitato la sirenetta di Copenaghen e poi ha realizzato un capolavoro da piazzare nel Museo di Statens con una pennellata all’incrocio dei pali.
– Nell’occasione, molto eloquente la faccia inebetita del portiere: sì, caro Andersen, è tutto vero.
– Il Midtjylland per una ventina di minuti non ha toccato palla. In alcune situazioni è sembrato che gli azzurri raggiungessero la perfezione, come nei videogiochi pezzotti in cui pigi un pulsante a caso e la squadra disegna 50 passaggi in sequenza. È sembrato insomma che non si sbagliasse mai. Fino a quando Maggio non è andato al cross.
– La rete dei danesi è scaturita, dopo un angolo, da un tiro poco fuori dall’area deviato che ha ingannato Reina.
– Immediata un’altra traversa spettacolare di Calle che ha tentato un pallonetto alla Totti.
– Nell’occasione, molto eloquente la pietrificazione del portiere: sì, caro Andersen, tra poco finisce questo incubo e potrai tornare a casa a vedere in tv il Marzullen danese.
– Primo tempo bellissimo in cui il Napoli, formato Harlem Globetrotters, ha dato spettacolo. Nonostante i big fossero al caldo in panchina.
– Nell’intervallo due domande dell’amico Taca, novello Marzullo: è stato più bello il gol di Calle o l’ultimo di Gabbiaridi? Discussioni infinite su gradi di difficoltà, il momento, il movimento dei piedi, la classe, l’umidità dell’aria e la consistenza del terreno.
Seconda domanda: ma secondo voi, questo è l’anno buono? Silenzio.
– Nella ripresa il Napoli ha tirato un po’ i remi in barca e ha cercato di gestire e controllare, lasciando il pallino agli avversari che si sono resi pericolosi in un paio di occasioni. Sul taccuino di rilevante: una traversa su un cross sbagliato e un salvataggio di Kulì sulla linea.
– Kulì, per me, è stato il migliore. Quasi ai livelli di Nagatomo nel derby di mercoledì.
– Dopo l’abbuffata del primo tempo, anche noi ci siamo molto rilassati fino al 60′ quando ha bussato al citofono Gionni: un nostro caro amico, tifoso della Fiorentina.
Ci siamo sfregati le mani tutti contemporaneamente.
– A parte gli inevitabili sfottò di rito, specie sulle capacità difensive del rachitico Ilicic, molto interessanti le sue opinioni e i suoi quesiti: la Fiorentina di Sousa ha più intensità di quella di Montella; è camaleontica; Astori è stato un buon acquisto, così come Vecino, per non parlare di Kalinic. Queste le opinioni e una serie di discussioni infinite e paragoni sino a giungere ai tempi di Radice e De Sisti. Il quesito: ma fa che è l’anno buono per il Napoli? Silenzio.
– Calle ha ancora una volta lambito il palo con un tiro dalla zona Calle; Caressa ci ha deliziato con una diagnosi volante sul ginocchio dolorante di un calciatore danese e Valdifiori si è lasciato apprezzare per aver concluso una partita senza crampi.
– Gli azzurri hanno poi chiuso la pratica nel finale con il solito Higuain dopo uno scambio con El Kaddouri: c’è assai feeling tra loro.
– La qualificazione è ipotecata. Il grande successo di Sarri è che l’allergico turnover sta valorizzando l’intera la rosa e sta garantendo risultati a prescindere dagli uomini in campo.
– Due dati tra i tanti che mi hanno impressionato: 29 gol fatti in 11 partite; con la maglia azzurra, 9 partite: sette vittorie e due pareggi.
– D’obbligo a questo punto una domanda, mentre è notte alta e sono sveglio, impazzisco per capire come si pronunci Midtjylland e penso a Piazza del Duomo dipinta di neroazzurro: La vita è un sogno tricolore o i sogni tricolori aiutano a vivere meglio?
– E soprattutto, cari amici della notte, come di consueto, sempre di notte, sempre sottovoce, un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci, quando un giorno, vista l’ora, è appena finito e un nuovo giorno è appena iniziato. Un giorno per amare, per sognare, per vivere. Chiudo dicendomi, mentre una mano trapassa il ciuffo: Si faccia una domanda e si dia una risposta.
Ma questo è l’anno buono?
E come si risponde? ssssssh.
Buonanotte.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani
Gianluigi Trapani
Gianluigi Trapani
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