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Capri ai tempi del coronavirus, il reportage del New York Times

Code agli imbarchi, alla funicolare e ai taxi, mascherine di giorno, ma la notte “volano via”

Capri ai tempi del coronavirus, il reportage del New York Times

In un lungo reportage ieri il New York Times ha raccontato di una vacanza a Capri in tempi di coronavirus. Il racconto di per la funicolare, per gli autobus, per i taxi e per le barche.

Nonostante i rischi l’isola ha deciso di riaprire a pieno regime per i turisti per cercare di recuperare le perdite del lockdown e i turisti hanno sfidato il virus per concedersi una vacanza

le calette erano punteggiate di asciugamani e ombrelloni luminosi e colorati, ristoranti come il popolare Da Paolino erano sold out (settimane in anticipo) e i caffè nella “piazzetta”  erano pieni dalla mattina alla sera.

Ai primi di agosto, Marino Lembo, il sindaco di Capri, temendo gli effetti della calca aveva  reso obbligatorie le mascherine nelle zone più trafficate dell’isola, ma mentre nel pomeriggio i turisti osservavano la regola, di notte le mascherine “volavano via”

Il motivo? lo ha spiegato al New York Times Mariano Della Corte, giornalista e antropologo sociale che è cresciuto a Capri e vive lì.

Indossare maschere non ti fa sentire come se fossi in vacanza. Capri è un posto esotico. Non ti importa dei tuoi problemi, della tua vita quotidiana. Ma ora, non puoi avere il posto come una via di fuga.

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