Sul CorSera le reazioni dei presidenti di Regione alla minaccia di chiudere la Campania: «De Luca è portato alla drammatizzazione. Forse ha una legittima preoccupazione per un impianto sanitario più fragile».
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, minaccia di chiudere la regione a fine mese se i contagi dovessero aumentare e scatena le reazioni furiose degli altri governatori. Il Corriere della Sera riporta le loro dichiarazioni.
Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, fa notare che
«la condizione non sembra tale da far prevedere, e neppure ventilare, provvedimenti così drastici».
E aggiunge che
«De Luca è molto portato alla drammatizzazione. Forse ha una legittima preoccupazione per un impianto sanitario più fragile».
Fontana, governatore della Lombardia, invece, attribuisce l’uscita di De Luca ad una manovra elettorale.
«In campagna elettorale ci può stare, anche se il voler chiudere la regione mi pare una cosa da trance agonistica e un po’ bizzarra».
Il presidente del Molise, Donato Toma, ironizza:
«Ma certo! Prima chiudiamo la Campania, poi Napoli, poi il rione Sanità, poi in casa, poi in cucina e poi in frigo… Però, conoscendo bene De Luca, so che lui è un provocatore. Ma nel concreto si limita alla ragionevolezza».
E Enrico Rossi, governatore della Toscana:
«Massì, chiudiamo. E dopo le Regioni sbarriamo le contee e i borghi…. Non capisco queste fughe in avanti, ci sono sedi e luoghi per esprimere le proprie posizioni. Il dichiarazionismo quotidiano faccio fatica a digerirlo».
E su De Luca aggiunge:
«Ma sì, lui ha questo suo modo un po’ sceriffo. Che fa, manda i carabinieri? A me i carabinieri, che pure sono molto gentili, non darebbero retta. Magari a Napoli sì, era la capitale del Regno delle due Sicilie. O forse si può usare la polizia municipale. Meno male che le Regioni non hanno una forza dell’ordine in tema di sicurezza, capace che arriveremmo agli scontri di confine».