Al Corsport: «Sono un grande incassatore, al Napoli auguro tutto il bene possibile. Con i microfoni e senza pubblico, è emerso che noi allenatori siamo teste di c.»
Torna la Champions e non si può non pensare a Carlo Ancelotti che di Champions ne ha vinte tre. Due col Milan e una col Real Madrid. E ha perso anche una incredibile finale. Ivan Zazzaroni lo ha intervistato per il Corriere dello Sport quotidiano che dirige. Ancelotti ha parlato molto di Champions, ma ha risposto anche a una domanda sul Napoli.
Da quando hai lasciato Napoli, hai incassato critiche e battute senza reagire.
«Sono un grande incassatore. Al Napoli auguro tutto il bene possibile. La verità ha molte facce e non interessa a nessuno. Non oggi».
L’intervista si apre e si chiude con una battuta sulla rissosità degli allenatori.
«La pandemia, i suoi effetti sul calcio, gli stadi vuoti e il volume dei microfoni tenuto bello alto hanno rivelato la vera natura di noi allenatori. Siamo delle teste di cazzo». E ride, scrive Zazzaroni che a fine intervista confessa la richiesta di Ancelotti di non mettere la battuta o quantomeno di sfumarla. Gli episodi sono stati tanti, anche in Premier, ad esempio il battibecco tra Klopp e Lampard.
A proposito della presunta divisione dei tecnici in allenatori e gestori, prima dice: «Non capisco, io sarei un gestore quindi?». Poi spiega:
«Un allenatore si occupa tanto della gestione del gruppo quanto della parte tattica, della strategia, e ha i suoi principi di gioco. Sono semmai i calciatori a fornire risposte differenti. È una questione di qualità tecnica, di personalità di assunzione di responsabilità. Ci sono i soldati e ci sono i generali. Quelli che se raccomandi loro di andare a letto alle dieci, alle dieci meno un minuto sono già sotto le coperte. Gli altri tornano alle due di notte ma il giorno dopo sono freschi come rose. I soldati sono quelli con i quali vai alla guerra, dici di loro montare la baionetta sulla canna del fucile e di andare dall’altra parte. Di solito ti rispondono che il nemico ha le pallottole. Gli altri ti dicono “non ti preoccupare, andiamo, va bene così, ci penso io” e non si curano delle armi del nemico. Sono i generali e ti fanno vincere».
Infine sugli schemi:
«Vedi, gli schemi sono codici, ma i codici li interpretano i giocatori con le loro qualità, più sono forti e più le semplificazioni, i numerini che vi piacciono tanto, perdono di significato».