Su La Stampa. Una cifra così bassa che la rende pressoché inutile. Per funzionare si sarebbe dovuti arrivare almeno al 50-60% di download, ovvero avrebbero dovuta installarla fra i 20 e i 25 milioni di italiani
Su La Stampa il flop dell’app italiana per il tracciamento dei contagi, Immuni. E’ stata scaricata soltanto da 4 milioni di italiani e per trovare il primo positivo grazie all’applicazione ci sono sono voluti 41 giorni di attività.
E’ accaduto domenica. Un commerciante di Chieti grazie a Immuni ha scoperto di essere stato contagiato e ha potuto mettere al riparo la sua famiglia: è il primo caso noto, conferma il ministero dell’Innovazione.
Eppure, scrive il quotidiano, è solo uno delle migliaia di casi registrati da quando la app è attiva.
“Un flop che ha una spiegazione semplicissima: gli italiani non amano Immuni, come appare evidente dal numero di quanti a oggi l’hanno scaricata. Appena 4,2 milioni a un mese dal momento in cui è diventata operativa su tutto il territorio nazionale. Una cifra così bassa che la rende pressoché inutile visto che, secondo quanto indicato all’inizio dagli stessi esperti nominati dal governo, per funzionare si sarebbe dovuti arrivare almeno al 50-60% di download. Come dire che avrebbero dovuta installarla fra i 20 e i 25 milioni di italiani, considerando che non può essere utilizzata dai minori di 14 anni. Quindi siamo circa a un quinto di quell’obiettivo”.
Non solo. Altroconsumo, che l’ha testata, stima che qualche centinaio di migliaia di utenti l’abbia attivata ma poi ha dimenticato di compilare le richieste dati delle schermate iniziali.
Il Ministero per l’innovazione annuncia una nuova campagna di comunicazione per spingere gli italiani a scaricarla.
Uno dei fattori che forse dissuadono la popolazione dal farlo è che quando arriva l’allarme del contagio, l’app si limita a suggerire di mettersi in quarantena volontaria per almeno 14 giorni. Ma non c’è alcun collegamento con medici di base, Asl, ospedali e tamponi.
E poi ci sono le questioni legate alla tecnologia.
“Immuni richiede la presenza almeno di Android 6 o IOs 13.5. Tradotto: non funziona sui vecchi telefonini, a partire dagli iPhone6 e dagli Android precedenti al 2015, come il Samsung Galaxy S4 e S3 e Lg G2, tanto per citare due nomi famosi”.
Infine, non funzionano neppure gli aggiornamenti su i-Phone.