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Il ritorno dello zero a zero, anche nelle dispute tra il Napolista e de Giovanni

Il ritorno dello zero a zero, anche nelle dispute tra il Napolista e de Giovanni

Il Napoli si è trasformato, dopo anni di dissennatezza tecnica, in una “formica” parsimoniosa, in una massaia che sa amministrare i suoi (pochi) averi e mai si lascerà trascinare nel vortice di spese pazze effettuate dalle “cicale” stordite dal profumo dei soldi piovuti da altri mondi. Complimenti a don Aurelio, quindi, che di colpo ha (ri)guadagnato quasi tutti i punti che aveva perduto per aver tenuto bordone a Benitez che in alcuni ambienti pedatori napoletani è temuto come il terribile Mefisto manipolatore di veleni e capace di diabolici agguati, protagonista di una degli album più avvincenti del Tex Willer d’annata.

La novità, fresca di giornata, della campagna acquisti è dunque, la scoperta di un De Laurentiis attento e parsimonioso. Resa pubblica dal Mattino e ribadita dal suo più autorevole opinionista calcistico, Maurizio de Giovanni. Detta così sembrerebbe la scoperta dell’acqua calda perché in uno scenario di macerie è la massaia-formica che fa la differenza e salva il bilancio di casa. Niente di nuovo sotto il cielo, dunque, ma siamo interessati al risvolto polemico che la virata strategica del quotidiano ha, di fatto, innescato.

Partiamo dal titolo che basta da solo a coprire il prezzo del biglietto: il Mattino “contro” il Napolista. Che sarebbe Davide contro Golia. Il sottotitolo, poi, è intrigante come una avventura del commissario Ricciardi: sfida dialettica tra Maurizio de Giovanni, la firma calcistica più autorevole di via Chiatamone, e Massimiliano Gallo, timoniere della navicella che sul web è riuscita a conquistarsi uno spazio autonomo nel dibattito calcistico e, soprattutto, una autorevolezza di giudizio. Che vuoi di più dalla vita di una squadra di calcio che sta per iniziare una nuova scalata dopo aver interrotto la precedente a causa di un rigore fallito a quattordici minuti dalla fine dalla partita che valeva l’accesso alla Champions?

Niente di più perché il boccone è ghiotto: la “rivelazione” di de Giovanni sul Napoli-formica è stata bevuta dal popolo azzurro e così pure la replica del direttore che ha punzecchiato il grande spadaccino rimproverandogli un ossequio eccessivo al nuovo vento che spira in via Chiatamone.

Bene, bravi, bis, ma, che volete, il vecchio scriba non riesce a dissimulare la delusione che prova quando le partite terminano senza gol. 0-0 non è il risultato perfetto, solo il gol dà i brividi e fa impazzire di gioia o di dolore il tifoso e, allora, se questo è vero, sono deluso perché la polemica è finita senza reti, senza né vincitori né vinti. Cioè senza un gol che avrebbe messo un punto fermo nella discussione, ma, addirittura con uno scambio di baci e abbracci e l’invito a rivedersi presto al solito posto, cioè su un giornale.

Se così stanno le cose, consentitemi di fare una valutazione aggiuntiva, cioè di non farmi i fatti miei. Lo scontro dialettico ha vissuto intorno ad un interrogativo epocale: de Giovanni è davvero diventato “amico” di De Laurentiis dopo averlo a lungo criticato? Gallo sostiene che di questo si tratta e ci va giù pesante – quel “pappone”, ad esempio, poteva risparmiarselo – mentre Maurizio respinge sdegnosamente questa interpretazione ritenendola falsa, anzi offensiva. Perché, sostiene lo scrittore, io non ho mai consentito a chicchessia di consigliarmi le cose da dire. E da scrivere. Sono d’accordo con lui, ma consenta una timida obiezione a un giornalista che ha cambiato molti editori nella sua lunga carriera proprio per difendersi da questo pericolo: l’assuefazione alla linea del giornale può non essere imposta, ma fatta propria, per autoconvincimento. Questo è il bello della diretta, si può cambiare idea nella valutazione del comportamento del presidente di una squadra di calcio contemporaneamente al giornale per cui si scrive. E così ci si ritrova di fronte ad un altro 0-0. E, di conseguenza, ad un’altra delusione.
Carlo Franco

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