Il parchetto di Montedonzelli è di nuovo allo stato brado. Qualche lavoro è stato fatto, ma ora è lasciato tutto all’incuria. Cresce la rabbia dei cittadini
Ma il parco di via dell’Erba? Quello diventato famoso – anche a livello internazionale – per il memorial di Kobe Bryant e varie iniziative dal basso che lo imposero come priorità al Comune di Napoli, che l’aveva lasciato in preda ai vandali. Dopo i proclami, dopo una ripulita, e il lockdown, non se ne sa più nulla.
Il parco è chiuso. La sera è il far West, come se non fosse mai cambiato niente. A chi è servito tutto ciò, chi ne ha giovato? La risposta è semplice: nessuno. Ricorderete la passerella di febbraio, la roboante promessa “adesso ci penso io” del sindaco. I lavori sono stati eseguiti: hanno fissato le recinzioni (già divelte), hanno dato una mano di pittura al gabbiotto della guardiania. I lavori promessi non hanno riguardato il rifacimento dei servizi, non hanno contemplato la riparazione dei marmi divelti, la riparazione dell’area gioco dei bambini.
I lavori, interotti per il lockdown, sono terminati 20 giorni fa, da allora nessuna notizia sulla riapertura, i cancelli sono chiusi al pubblico. In verità i ragazzi scavalcano e giocano (sarebbe il male minore), la sera arrivano i teppisti e distruggono, addirittura trasportano all’interno dei motorini per fare le gare.
Non si vuole polemizzare, resta però l’amarezza, resta la consapevolezza che per un capriccio – il richiamato “ci penso io” pronunciato a febbraio – si sia dilapidato un progetto messo in piedi con le associazioni, i cittadini, gli imprenditori. Quel progetto, lo ricordiamo, prevedeva la riqualificazione, la video sorveglianza, la fruibilità per il quartiere. Ora guardando le condizioni in cui versa, resta solo la rabbia. Alla fine i nodi vengono sempre al pettine e spesso sono talmente fitti che l’unica possibilità è tagliare i capelli.