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Roma-Napoli è anche la bufala mediatica del treno devastato dai napoletani

Roma-Napoli è anche la bufala mediatica del treno devastato dai napoletani

La storia dei rapporti tra la tifoseria napoletana e quella romanista è alquanto lunga e tormentata, tanto che ripercorrerla interamente non è cosa semplice. Tuttavia, al di là di quelle che sono state le cause della rottura, nel corso degli anni ’80, di un gemellaggio che sembrava parecchio solido, ci sono alcune vicende, risalenti a qualche anno fa, che meritano un approfondimento.

Si pensi, in quest’ottica, a quanto accaduto – anche se, come vedremo, è più corretto dire: a quanto non accaduto – il 31 agosto del 2008. Alla prima di campionato c’è Roma-Napoli, e, data la vicinanza delle due città, i tifosi napoletani intendono riversarsi in massa allo Stadio Olimpico. Tanto è vero che gli ultras napoletani, nei giorni precedenti il big match, si rivolgono ai dirigenti delle Ferrovie per chiedere un treno speciale per la tratta Napoli-Roma, treno speciale che viene negato in circostanze a tutt’oggi poco chiare.

Per questo motivo, la mattina del 31 agosto alla Stazione Centrale di Napoli si creano non pochi problemi. Siamo a fine agosto, è domenica, i viaggiatori non tifosi sono tanti come i supporters azzurri che, al prezzo di 28 euro, hanno acquistato in totale 3096 tagliandi per il settore Ospiti dell’Olimpico. I tifosi azzurri cominciano a irritarsi sin da subito perché, a causa dei disservizi ormai classici delle ferrovie italiane, sanno bene che non riusciranno ad arrivare in tempo per il calcio d’inizio della partita. Cominciano a protestare, in maniera non violenta, finché non trovano posto sull’Intercity Modigliani diretto alla stazione di Torino. Una volta giunti a Roma Termini e scesi dal convoglio, cominciano ad intonare cori contro la squadra capitolina e contro la Capitale. Niente di scandaloso, se si pensa che l’aggettivo più carino che ci viene rivolto quando andiamo noi in trasferta è coleroso o terremotato. Dopodiché riescono a fatica a raggiungere lo stadio per poter assistere al solo secondo tempo della partita, che, come si sa, finirà 1-1.

Ma quel giorno, sin da prima dell’inizio della partita, cominciano a circolare strane voci. Ricordo benissimo che mi trovavo all’aeroporto di Capodichino in arrivo da Londra e poco dopo il gol di Marek il radiocronista comincia ad alludere ai “soliti tifosi del Napoli, facinorosi e violenti”, che non perdono mai occasione per farsi riconoscere ovunque vadano. La speranza è che non sia successo nulla di grave. Ai telegiornali e ai quotidiani, sportivi e non, sembra subito chiaro che i tifosi del Napoli, in ordine sparso, abbiano creato gravi disordini alla Stazione Centrale di Napoli, messo in fuga dipendenti delle Ferrovie dello Stato, costretto numerosi viaggiatori dell’Intercity Modigliani a scendere dal treno tenendo poi in ostaggio quelli rimasti, devastato quasi del tutto il treno suddetto (si parlava di danni al convoglio di circa 500 mila euro), creato gravi disordini a Roma Termini e allo Stadio Olimpico, dove, cito testualmente da un articolo apparso all’epoca su Repubblica, hanno sfondato i cancelli, sono entrati in gradinata brandendo i bastoni per le bandiere come fossero armi, continuando a lanciare fumogeni mentre scandivano slogan contro la Roma e annunciavano che avrebbero “spaccato tutto”.

I tifosi del Napoli, insomma, stando alle cronache nazionali e locali, si sarebbero macchiati di una serie incredibili di atti punibili tutti secondo il codice penale italiano. Ma, sin dal lunedì seguente, cominciano a sorgere i primi dubbi. I tifosi azzurri, gruppi organizzati e non, negano, durante una conferenza stampa da loro indetta, qualsiasi coinvolgimento in atti criminosi, spiegando dal loro punto di vista come sono andate le cose, mentre sui media nazionali si continua a dipingere un quadro apocalittico di quello che sarebbe accaduto nel corso di quell’infausta domenica di fine agosto. E proprio mentre sulle tv e su Internet impazzano immagini manipolate ad arte dei presunti scontri – in realtà la cosa più “violenta” che capita a Napoli e a Roma è il coro “La Capitale..bruciamo la Capitale…” – si comincia a vociferare che per tutto il campionato ai tifosi del Napoli verranno negate le trasferte, cosa che di fatto avvenne. 


Alcuni giornalisti di RaiNews24, però, non ci vedono chiaro e cominciano ad indagare. Un’inchiesta intitolata “la bufala campana”. Enzo Cappucci, proprio della redazione di RaiNews24, nota che la Procura di Napoli, dopo le indagini della Digos, non parla affatto di devastazioni e di danni all’Intercity Modigliani addirittura pari a 500 mila euro; proprio per questa ragione il giornalista si rivolge direttamente a Trenitalia, che, dal suo canto, conferma quanto asserito in un precedente comunicato e aggiunge che il treno in questione non riuscì a giungere a destinazione e fu fermato nella Stazione di Roma Termini. In realtà questo treno, da un certo momento in poi, diventa un fantasma fluttuante da un’officina all’altra fino a scomparire del tutto. Così come veri e propri fantasmi, degni dei migliori horror partoriti dalla penna di Stephen King, diventano quattro dipendenti delle Ferrovie dello Stato che il 31 agosto 2008 sarebbero stati feriti da tifosi del Napoli: da nessuna parte vi è traccia di loro, delle loro denunce e delle prescrizioni mediche.

Mentre a livello nazionale trova grande eco la presunta congenita violenza del tifo napoletano, mentre viene confermato il divieto di andare in trasferta per i supporters azzurri per l’intero campionato 2008-2009, la polizia comincia a rendersi conto che il tutto era stato montato ad arte. Vengono visionate le immagini, si indaga sui vari gruppi organizzati, dai Mastiffs ai Fedayn passando per altre sigle storiche, ma non si trova niente di significativo. Tanto è vero che l’inchiesta viene poi archiviata perché secondo il pm Ardituro le uniche responsabilità del caos creatosi vanno attribuite all’incapacità organizzativa, del tutto deresponsabilizzante, di Trenitalia. Inoltre, da più parti – ma, sia chiaro, solo dopo alcuni mesi – si comincia a sottolineare che le immagini mandate in onda sui vari tg nazionali – non rivelano affatto condotte violente da parte dei tifosi partenopei, che, in questa vicenda, al massimo sono parte lesa, vittime sacrificali di un sistema massmediatico alquanto marcio, che sa bene, in certe circostanze, come gettare fango su un popolo intero, che, dopo circa otto anni, è ancora in attesa di scuse che non verranno mai porte; che, dopo circa otto anni, viene ancora dipinto nelle stesse modalità in cui venivano dipinti i briganti a fine ‘800: brutti, sporchi e cattivi. Terroristi – o “terronisti” se si vuole – che pur di arrivare in tempo allo stadio tengono in ostaggio un treno intero senza che le forze dell’ordine decidano di intervenire. 

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