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Lo strano destino dei medici sociali: accusati di boicottare il calcio, ma la responsabilità è la loro

Sul Corsera. Pronta una lettera a Lega e Figc: «Vogliamo essere tutelati, pronti alle dimissioni di massa». Pronta un’assicurazione, ma per il penale?

Lo strano destino dei medici sociali: accusati di boicottare il calcio, ma la responsabilità è la loro
Ph Carlo Hermann/KontroLab

Il Corriere della Sera dedica un articolo ai medici sociali che sono uno dei pomi della discordia. Sono accusati di aver stretto troppo le maglie del protocollo, ma la responsabilità è sulle loro spalle. A meno che non cambino la norma. Sono pronti a scrivere una lettera alla Federcalcio e alla Lega.

«Vogliamo essere tutelati e rappresentati». Sono più o meno tutti d’accordo e se lo sono scritto nella chat interna, che negli ultimi due mesi è stata attivissima. «Prima di arrivare a situazioni estreme come scioperi o dimissioni di massa chiediamo di essere ascoltati», l’affondo di Amedeo Baldari della Sampdoria.

Scrive il Corsera che

I problemi più seri sono sostanzialmente due: l’incertezza sul protocollo che non è ancora definitivo e le responsabilità civili e penali nel caso ci fosse un positivo durante il ritiro.

I medici, che si sentono l’anello debole della catena (sono semplici consulenti dei club), non vogliono essere considerati i potenziali responsabili dell’eventuale fallimento. Alla Federcalcio chiedono di proteggere la categoria attraverso uno scudo civile e penale che la metterebbe al riparo dalle cause (per quelle civili è allo studio un’assicurazione ma per quelle penali deve intervenire il governo).

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