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Arcuri: «Non è il commissario a dover rifornire le farmacie e i loro distributori»

In conferenza stampa: «Il commissario si è impegnato ad integrare, ove sia possibile, le forniture che queste categorie si riescono a procurare attraverso le loro reti di approvvigionamento»

Arcuri: «Non è il commissario a dover rifornire le farmacie e i loro distributori»

Il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha parlato in conferenza stampa. E’ intervenuto sul caso delle mascherine. Ieri la Federfarma ha lanciato l’allarme sulla scarsa disponibilità di strumenti di protezione.

«Non è il commissario a dover rifornire le farmacie, né tanto meno i loro distributori. Né il commissario si è mai impegnato a farlo, come non è il commissario a dover fornire agli associati della Confcommercio, della Conad, della Coop o di Federdistribuzione. Il commissario si è impegnato ad integrare, ove sia possibile, le forniture che queste categorie si riescono a procurare attraverso le loro reti di approvvigionamento. Secondariamente, se le mascherine ci sono nei supermercati e non nelle farmacie, c’è un difetto di approvvigionamento rispetto alla qualità della seconda rete, per questo dobbiamo tutti lavorare per porvi riparo. I cittadini possono andare alla Conad a comprare la mascherina a 0,50 più Iva e questo succede. E’ capitato a 19 milioni negli ultimi giorni. Il prezzo non c’entra nulla, così come nella grande distribuzione anche nelle farmacie è stato stipulato un accordo per cui il prezzo è stato parzialmente supportato dal commissario. Abbiamo emanato un’ordinanza che accelera le forniture, cioè per acquisirne dall’estero. Nessuno ha mai pensato che il commissario sia l’unico fornitore per le mascherine delle farmacie».

Arcuri ha concluso dicendo che nelle prossime settimane le mascherine a 50 centesimi saranno anche nei tabaccai, e ha annunciato nei prossimi giorni la firma con l’associazione di categoria che ha 50mila punti vendita nel paese.

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