Il prossimo 30 maggio le squadre torneranno in campo e le misure del Governo non prevedono che l’intera squadra sia messa in quarantena
In Portogallo il calcio è ormai ai blocchi di partenza. Dal prossimo 30 maggio, infatti, le squadre torneranno in campo per riprendere la Primeira Liga. E come riporta l’Ansa continuano a emergere nuovi positivi, ma le linee guida sanitarie del governo, pubblicate dalla Federcalcio portoghese (FPF), hanno affermato che, in caso di positività di uno o più giocatori, questa non comporterà automaticamente la messa in quarantena dell’intera squadra.
Questo nonostante almeno otto calciatori siano risultati positivi al coronavirus incluso il Benfica, campione in carica. Il club ha infatti annunciato che il centrocampista David Tavares è risultato positivo venerdì. Il giocatore è asintomatico e in quarantena, ma solo lui.
Il giorno prima, il Vitoria Guimaraes ha confermato tre casi. Un altro è emerso al Moreirense e, secondo l’agenzia di stampa Lusa, anche tre giocatori e due membri della direzione di Famalicao sono risultati positivi. Un primo caso era stato individuato a fine aprile, tra gli under 23 anni del Belenenses a Lisbona.
Il protocollo stabilisce che i giocatori devono generalmente rimanere a casa in una forma di autoisolamento, tranne che per gli allenamenti e le partite. «I movimenti dovrebbero essere limitati alla rotta casa-club/club-casa. Sono consentiti solo contatti sociali con conviventi e soci del club».
Prima di ricominciare la competizione, i giocatori, gli allenatori e gli arbitri dovranno sottoporsi a due test a distanza di 14 giorni. Una volta avviata la competizione, tutti i soggetti coinvolti dovranno sottoporsi a un test 48 ore prima della partita e un altro il più vicino possibile all’inizio del match.