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CorSport: alla Serie A serviranno 20mila tamponi, ma ancora non ci sono i reagenti

Il viceministro alla Salute Sileri conferma il nodo della reperibilità. E ogni Regione opera a modo suo. I test sierologici sono stati avviati solo in sei regioni

CorSport: alla Serie A serviranno 20mila tamponi, ma ancora non ci sono i reagenti

Al mondo del calcio serviranno almeno 20mila tamponi in due mesi. Ma in Italia ce ne sono abbastanza? Al momento non sembra, scrive il Corriere dello Sport. Tra l’altro ogni Regione si muove in modo indipendente.

“C’è chi ha individuato laboratori privati oltre ai pubblici per i test e non per i tamponi, chi ha convenzionato per entrambi e chi lascia il compito solo ai laboratori pubblici. E anche chi non ha ancora le idee chiare”.

Al momento, secondo i dati, il numero più basso di tamponi effettuati è quello della Puglia (2,64 per 1000 abitanti nell’ultima settimana). Il più alto invece è nella Provincia Autonoma di Trento (14,14), che è seguita dal Veneto con 12,78. Il Lazio è fermo a 4,8%, sotto la media nazionale, che è 6,62 per 1000 abitanti.

“Osservando il dato dall’inizio dell’epidemia a livello nazionale il 2,59% della popolazione ha eseguito il tampone. Il valore massimo si registra in Veneto con il 4,64%, il minimo in Campania (0,84%)”.

I tamponi sono aumentati, ma mancano ancora i reagenti, fondamentali per effettuare gli esami. Lo ha confermato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri:

«Si sta lavorando per l’approvvigionamento dei reagenti perché se dobbiamo arrivare a 5 milioni di tamponi nei prossimi mesi, puoi avere il tampone, il bastoncino, ma se non hai il reagente non ci fai nulla».

Ma ci sono anche altre criticità: il personale dei laboratori deve essere adeguatamente formato e occorrono strumentazioni adatte che non tutti hanno a disposizione.

Per quanto riguarda i test sierologici, invece, sono stati attivati solo in 6 regioni. Il 31 marzo lo ha fatto il Veneto, mentre l’ultima regione in ordine temporale è stato il Lazio.

“Gli operatori sanitari sono il target primario, altri target sono forze dell’ordine, lavoratori in azienda o popolazione generale campionata. Ma ci vorrà del tempo”.

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