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In Spagna il primo calciatore che si rifiuta di giocare: “Ho paura, piuttosto lascio”

Lo racconta El Pais. Fali è un difensore del Cadiz: “Se mi licenziano, torno a lavorare al bar di famiglia. Rinuncio ai soldi”. Ha vinto il torneo alla playstation col wi-fi del vicino

In Spagna il primo calciatore che si rifiuta di giocare: “Ho paura, piuttosto lascio”

Rafael Giménez detto Fali, gioca nel Cadice attuale capolista della Seconda Divisione spagnola. E non ha intenzione di tornare in campo perché ha paura di contrarre il coronavirus e infettare la sua famiglia. “Se devo lasciare il calcio per questo, lo farò. I soldi non valgono la vita”, ha detto.

Ieri i suoi compagni di squadra si sono riuniti a El Rosal e si sono sottoposti a tamponi e test, come stabilito dal protocollo della Liga. Fali no. Aveva avvertito per tempo: “Non giocherò di nuovo se c’è un rischio anche minimo”. È stato di parola.

El Pais racconta il primo caso di rifiuto individuale, tra i professionisti, di riprendere l’attività a causa della pandemia. Lo fa apertamente, pubblicamente. Prendendosene la responsabilità. Il Cadiz ha intenzione di far ragionare il suo difensore e di convincerlo a tornare nei ranghi. Ma se dovesse restare fermo nelle proprie intenzioni, il suo contratto con la squadra andalusa (in scadenza nel 2024) potrebbe essere rescisso.

Lui non si scompone: “Siamo privilegiati e possiamo stare quattro o cinque mesi senza essere pagati, fino a quando non vi sarà la massima sicurezza. E se devo ritirarmi, vado a lavorare al bar della mia famiglia ed è finita. Un anno nella Prima Divisione risolverebbe economicamente la mia vita, ma rinuncio a soldi. Non ho intenzione di esporre le persone che amo al pericolo di un contagio“.

Fali ha 26 anni, è nato a Valencia, ed è stato per molti anni una colonna portante del Barcellona B. Marca ne ha raccontato il profilo singolare: prima di giocare a calcio vendeva la frutta in strada, s’è sposato a 16 anni e a 17 era già padre. Non ha il cellulare, è un campione di calcio virtuale alla Playstation: ha vinto il torneo ufficiale di Fifa organizzato dalla Liga, “senza il wifi, l’ho rubato al mio vicino di casa”.

“È più pericoloso andare in farmacia che allenarsi”, ha detto Javier Tebas, presidente della Professional Soccer League, in risposta alle rimostranze dell’Eibar che esprimeva il timore di un possibile contagio con il ritorno in campo.

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