Il calciatore danese a TV3: «Dopo quel match molti spagnoli hanno portato il virus in Spagna. Mia moglie e due bambini sono in Danimarca, perché crediamo sia più sicuro che qui in Spagna».
Il calciatore del Valencia, Daniel Wass, ha rilasciato un’intervista a TV3. Racconta la sua quarantena e il senso di insicurezza che vive in Spagna. E parla della bomba biologica rappresentata dalla partita contro l’Atalanta a San Siro.
«Vorrei essere in Danimarca ora. Mia moglie e due bambini sono in Danimarca, perché crediamo che, nonostante tutto, sia più sicuro essere in Danimarca che qui in Spagna. Ci sono stati molti decessi e gli ospedali sono sovraffollati. Non ci sono molte persone per le strade. Nelle ultime sei settimane non ci è stato permesso di lasciare le nostre case. È difficile, soprattutto quando si parla con la famiglia in Danimarca, che può fare una passeggiata».
Il danese si scaglia contro la Uefa per aver fatto disputare Atalanta-Valencia.
«Ci hanno detto che la partita ha causato tutto ciò che è accaduto. È terribile che abbiamo giocato quel match. Molti dei nostri giocatori si sono ammalati dopo quell’incontro e molti spagnoli hanno portato il virus in Spagna».