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CorSport: Spagna, Assocalciatori in fermento. Non piace il protocollo per gli allenamenti 

Contestate le procedure sui contagiati, i ritiri troppo lunghi che potrebbero essere incostituzionali e le temperature eccessive al ritorno in campo 

CorSport: Spagna, Assocalciatori in fermento. Non piace il protocollo per gli allenamenti 

In Spagna la situazione calcio è ingarbugliata quanto in Italia. Il governo ha passato la palla a Leghe e Federazioni, di fatto lavandosi le mani per la ripartenza del calcio. Ai calciatori è stato presentato il protocollo dal Csd (Consejo Superior de Deportes) per riprendere gli allenamenti. Ma a loro non è piaciuto granché, scrive il Corriere dello Sport. Ne hanno discusso sabato, e i punti della discordia non sono mancati. Sono stati evidenziati in una lunga lettera firmata dal sindacato dei calciatori.

Innanzitutto c’è la questione degli eventuali positivi al Covid-19.

“Csd, Rfef e Liga sono per l’isolamento del singolo atleta e non dell’intera squadra, ma nel protocollo non sarebbe specificato. L’Afe, invece, chiede che qualunque decisione in merito venga presa dal Ministero della Salute. Non piace l’idea delle due stanze attrezzate, all’interno dei centri sportivi, per eventuali quarantene. Viene ritenuta incostituzionale, perché si priverebbe i calciatori di essere curati in strutture adeguate”.

Anche la questione dei ritiri è contestata.

“C’è poi la questione dei ritiri “consigliati”, che potrebbero durare come minimo 3-4 settimane. Anche questa misura, secondo il sindacato, può essere anticostituzionale perché limita i diritti del lavoratore e lo priva di tempo con la sua famiglia per un periodo troppo lungo e inconcepibile”.

E ancora, il problema caldo. In Spagna si tornerebbe a giocare quando le temperature sarebbero eccessive, proibitive per qualsiasi attività fisica.

“L’Afe prende in considerazione l’indice WBGT, che tiene in considerazione, tra gli altri, fattori come l’esposizione al sole, il tasso di umidità e la velocità del vento. Se l’indice dovesse essere tra i 28 e i 32 gradi centigradi, il sindacato chiede dei “cooling break” dai 3 ai 4 minuti intorno al 30’ e al 75’. Se la temperatura dovesse essere maggiore di 32°C, annullare gli allenamenti e riprogrammare le partite”.

 

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