«Non è opportuno far ripartire la Bundesliga quando non abbiamo ancora prospettive per lo sport di massa e per i bambini». Domani la riunione dei 16 Länder con la Merkel
In Italia c’è una strana narrazione. Non sappiamo cosa accade quando le notizie varcano le frontiere. E come se fossero sottoposte a un trattamento depurativo. Vengono depurate di tutte quelle che vengono considerate tossine, in ossequio al principio che si è fatto prepotentemente strada in questa pandemia: “tutti coloro che si oppongono ai nostri desideri, sono illiberali”. È John Stuart Mill riveduto e corretto.
La narrazione dominante vuole che in Germania si avanzi come un sol uomo verso la ripresa della Bundesliga. Nessun dubbio , loro sono tedeschi. Mica come gli italiani o i francesi, o persino gli svedesi: nemmeno lì il campionato è ripreso.
In realtà oggi la Faz pubblica on line la notizia di due presidenti dei Länder contrari alla riapertura della Bundesliga. Domani è in programma la riunione dei sedici rappresentanti dei Länder.
I due scettici sono Stephan Weil e Dietmar Woidke. Il primo, leader del governo della Bassa Sassonia, ha detto che non è opportuno far ripartire la Bundesliga quando ancora non ci sono prospettive per i bambini e per gli sport di massa.
Sulle stessa lunghezza d’onda il primo ministro del Brandeburgo Dietmar Woidke. «I campi da gioco sono chiusi, i Kitas (per semplificare, centri che offrono nel doposcuola attività ludico-educative e culturali) sono chiusi, la Bundesliga gioca. Non va bene». Va detto però che il Brandeburgo non ha squadre che militano in Bundesliga.
Scrive la Faz che non è ancora chiaro se domani verrà presa una decisione per continuare la Bundesliga e la Serie B.
“La Conferenza dei Ministri dello Sport (SMK) – scrive la Faz – si era espresso a favore della ripresa a porte chiuse. Il ministero federale del Lavoro aveva dato l’ok al protocollo della Lega. Protocollo macchinoso, aggiungiamo noi.
La Faz registra anche le preoccupazione del primo ministro della Turingia, Bodo Ramelow, aveva espresso preoccupazione la scorsa settimana. Come Woidke, il suo stato non è ovviamente influenzato, dal momento che non ci sono club in nessuno dei due campionati principali in Brandeburgo o Turingia.