“Non è vero che non hanno fatto niente, hanno messo in atto misure di salute pubblica molto forti”. Ieri il virologo di Tegnell ha detto che non si aspettavano tutte queste vittime
La Svezia è un “caso” dall’inizio della pandemia, ma ora è anche ufficialmente “un modello”. Almeno per l’Oms. Il mondo – mentre in parallelo tiene il conto dei morti, con notevoli differenze geo-epidemiologiche – è proiettato verso la fase 2. E la Svezia è in fase 2 già… dalla fase 1. L’ha saltata a pie’ pari, dando ai cittadini una serie di indicazioni per il distanziamento sociale, senza però sbarrare tutto. Scatenando così un dibattito infinito.
“La gente pensa che la Svezia non abbia fatto nulla, non potrebbe essere più falso”, ha detto il capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Oms, Mike Ryan. “La Svezia ha messo in atto misure di salute pubblica molto forti. Quello che hanno fatto di diverso è che si sono basati su un rapporto di fiducia con la cittadinanza. Se dobbiamo arrivare a un nuovo modello di vita di ritorno alla società senza nuovi lockdown, penso che la Svezia possa essere un esempio da seguire. Stanno capendo come convivere con il virus in tempo reale”.
Media briefing on #COVID19 with @DrTedros. https://t.co/WC2ljICW8i
— World Health Organization (WHO) (@WHO) April 29, 2020
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I casi registrati nel paese sono oltre 20mila, mentre i morti sono 2.500. Su 10 milioni di abitanti (il Belgio, che ne ha 11 milioni, ha superato le 7mila vittime nonostante restrizioni molto più estese). Ma in molti fanno notare che il vero termine di paragone, l’unico attendibile per fare un raffronto sono gli stati limitrofi, simili per demografia e abitudini sociali ma con una atteggiamento politico molto diverso: Danimarca, Norvegia e Finlandia. In Svezia sono state registrate 22 morti ogni 100mila abitanti mentre in Danimarca sono state solo 7, e in Norvegia e in Finlandia appena 4. La Danimarca ha 443 vittime, la Norvegia 207, la Finlandia 206. In totale 856, un terzo della Svezia.
Ieri il virologo di stato Tegnell ha detto che non si aspettavano tutti questi morti e ha sottolineato che c’è stato un problema con le case per anziani.
Mark Brolin, analista ed economista anglo-svedese, ha scritto sul Telegraph che la Svezia ha sprecato i suoi incredibili “vantaggi naturali”: una delle densità di popolazione più basse in Europa, un basso livello di mix multigenerazionale, e confina solo con altri Paesi a bassa densità di popolazione. Secondo Brolin la Svezia ha deciso di sacrificare delle vite (anche non molte) “deviando” dal sistema del lockdown, per salvaguardare l’economia.