Dopo un articolo del New York Times (malinterpretato) la governatrice Santelli “apre” da oggi bar e ristoranti come se niente fosse. Ma i cittadini hanno paura e invocano ancora il lockdown
I calabresi sono i nostri svedesi. Un piccolo “modello“, solo che l’OMS non lo sa ancora. Se n’era accorto il New York Times, che in un reportage neorealista sulla povertà del sud Italia nell’emergenza, prontamente rilanciato da tutti con la lettura sfasata: “Ci fanno i complimenti per come l’abbiamo gestita”. Sicché la presidente calabrese Jole Santelli, inorgoglita dalla ribalta internazionale, s’è lanciata oltre l’ostacolo dei Dpcm nazionali e ha firmato un’ordinanza che tra le altre cose prevede da oggi “la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”.
⭕️ #Coronavirus #Fase2 Nuove misure che parlano il linguaggio della fiducia > https://t.co/JKUGnhgilS pic.twitter.com/vsfiqWeUXb
— Jole Santelli (@SantelliJole) April 29, 2020
La motivazione addotta dalla governatrice – sole e beltempo a parte – è che “poiché in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto che oggi la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo”.
Proprio come la Svezia, insomma. Peccato che i calabresi non siano proprio così d’accordo. La Calabria non è il nord Europa, e paradossalmente questa botta di fiducia gli fa un po’ paura. I social sono pieni zeppi di gente comune che chiede al governo di venirli a salvare dal liberi tutti di Santelli. Ci sono bar che oppongono resistenza al pubblico ufficiale. Ci sono medici che invocano una presa di coscienza: non ci sono le basi scientifiche per una riapertura del genere.
Bar di Reggio Calabria. pic.twitter.com/BvHtlurOj0
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) April 29, 2020
In molti fanno notare che il governo calabrese è stato uno dei primi a lamentarsi del pericolo del ritorno di massa dal nord infetto ai paesi dei nonni, invocando chiusure delle frontiere regionali. E la stessa Santelli, ringraziando pubblicamente il New York Times per aver elogiato la strategia calabrese, in pratica promuoveva il lockdown come soluzione contro la diffusione del virus.
Già ieri, prima ancora che si sapesse dell’ordinanza, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia aveva detto che nel caso in cui ci fossero decisioni locali “non coerenti con il Dpcm in vigore dal 4 maggio avrebbe inviato una diffida e un eventuale ricorso al Tar o alla Consulta.