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Repubblica: Johnson pronto a prolungare il lockdown

Avrebbe subito una metamorfosi da “falco” a “colomba” nei confronti del coronavirus dopo essersi ammalato ed essere finito in rianimazione

Repubblica: Johnson pronto a prolungare il lockdown

Repubblica parla questa sera del cambiamento radicale di Boris Johnson, il premier britannico guarito dal coronavirus e pronto a riprendere il suo posto da domani sembra infatti aver subito una metamorfosi  da  “falco” a “colomba”. Per lo meno sul coronavirus.

Johnson ha citato Cicerone durante un consiglio dei ministri informale e via teleconferenza avvenuto ieri sera. Questo in teoria non sorprenderebbe, dato che Boris ha sempre amato la cultura greco-latina, ha un busto di Pericle (suo idolo come Churchill) in ufficio, a Oxford si è laureato proprio in studi classici, il suo vecchio saggio “Il sogno di Roma” è stato pubblicato anche in Italia molto tempo fa e ancora oggi Johnson ricorda e decanta a memoria e in greco antico buona parte dell’Iliade.

“Salus populi suprema lex esto”, “la legge suprema sia il benessere della popolazione”, sarebbero le parole del premier che dopo aver rischiato di morire si appresta a tornare a Downing Street dove lo attendono con ansia dato il caos che si è venuto a creare negli ultimi giorni circa la ripartenza dell’Inghilterra.

Proprio questa citazione, secondo Repubblica, lascerebbe pensare ad un suo più cauto approccio sulle decisioni legate all’emergenza. Ad attenderlo uno scontro tra ministri. Da un lato il piano messo a punto dal ministro delle Finanze Rishi Sunak, che prevederebbe quattro punti in cui verrebbero riaperte le scuole e tutti i negozi non essenziali con una metratura sufficiente per attuare il “distanziamento sociale”, riavviate le attività lavorative in base alle nuove norme di sicurezza e di pulizia dei locali e allentate le regole sociali che impongono la permanenza a casa dei britannici.

Dall’altro il prudente ministro della Salute Matt Hancock, secondo cui non è ancora il momento di riaprire.

Johnson è con lui: teme fortemente ora un “secondo picco” che avrebbe danni ancora peggiori per l’economia. Difatti si parla di imminenti misure più stringenti: due settimane di quarantena a tutti coloro (britannici e non) che ritorneranno in Regno Unito, con sintomi o meno. E un uso delle mascherine diffuso e sostanzialmente imposto nei luoghi chiusi, in metropolitana e su tutti i mezzi pubblici.

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