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Anche in Spagna i calciatori contrari alla ripresa: «No a corsie privilegiate per i tamponi»

I club di Serie A e B hanno convocato i tesserati martedì 28 per i test. I calciatori si oppongono e chiedono che venga loro garantito il rischio zero

Anche in Spagna i calciatori contrari alla ripresa: «No a corsie privilegiate per i tamponi»

Gratta gratta, emerge che ovunque l’idea di riprendere a giocare a calcio provoca inquietudine e alimenta polemiche. Tranne in Germania per certi versi. Lì la decisione definitiva sarà presa a fine mese e comunque hanno stabilito che l’eventuale positività di un calciatore della Bundesliga non sarà comunicata alla stampa.

Oggi El Paìs riporta le preoccupazioni dei calciatori per un ipotetico ritorno agli allenamenti nei primi giorni di maggio. Il sindacato di  maggioranza (Afe) ha scritto una lettera alla Lega in cui si dichiara contrario a eseguire i primi test martedì 28 aprile, test che dovrebbero accertare l’eventuale infezione da covid-19. Alcuni club hanno già fatto partite le convocazioni ma un nutrito gruppo di calciatori è pronto a opporsi ufficialmente.

El Paìs scrive che il mondo del calcio procede a due velocità. Quella della Liga e dei club, e quella dei calciatori che vogliono garanzie sanitarie ed esprimono dubbi sull’opportunità di sottoporsi a tamponi quando questi non sono disponbili per il resto della popolazione. Gli stessi rilievi mossi dai calciatori italiani.

El Paìs scrive che i calciatori di una squadra di Liga ha messo nero su bianco il loro no alla corsia privilegiata per i tamponi. Non è noto il nome della squadra. È noto invece che nella loro Serie B il rifiuto è arrivato dal Racing e nelle prossime ore i dissiden ti ufficiali potrebbero aumentare.

Il quotidiano scrive anche che i calciatori pretendono assicurazioni scritte sul rischio zero di contagio.

Secondo i calciatori, non si capisce come abbiano fatto i club a far partire le convocazioni senza autorizzazione del ministero della Salute.

“LaLiga – scrive El Paìs – ha concordato con la società Synlab di effettuare più di seimila test che sarebbero stati effettuati a 40 persone dei 42 club professionistici”.

La Lega fa sapere che hanno redatto un protocollo per assicurare ai calciatori il minor rischio possibile. E a proposito del contagio zero, la Liga replica: “Non c’è bisogno di drammatizzare questo punto. Questi consensi sono gli stessi che vengono firmati quando qualcuno entra in una sala operatoria o, anche, quando i giocatori all’inizio della stagione firmano la loro autorizzazione per i test cui li sottoponiamo, e sono molti test”, afferma Rafael Ramos, presidente dell’associazione spagnola dei medici delle squadre di calcio.

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