Poche ma sentite righe.
È ridicolo che la polemica per i concerti al San Paolo finisca con l’arrivo della polizia come accade nelle liti tra vicini di casa.
È ridicolo (ma dovremmo dire triste) che dopo averne discusso per giorni, dopo che la società si era raccomandata anche per iscritto suggerendo i metodi da utilizzare, vengano invece applicati i pannelli di alluminio che bruciano l’erba. In totale spregio di un bene che comunque sta a cuore a una parte rilevante della città.
È ridicolo che nel comunicato di replica l’assessore Borriello sottolinei che i concerti si svolgono negli stadi di tutta Europa, anche laddove le squadre vincono “scudetti (avrebbe dovuto dire campionati) e coppe”. Insomma, è ridicolo che il linguaggio dell’amministrazione comunale sia lo stesso utilizzato da chi in questi giorni ha riempito Napoli di volantini contro il pappone.
È ridicolo che il Napoli e il Comune non riescano a guardare al di là del proprio naso e salvaguardare l’immagine della città, finendo invece per regalare una succulenta polemica ai giornali e alle tv di tutta Italia.
Quand’eravamo piccoli, i nonni dicevano una frase bellissima: “non facciamoci riconoscere”. Ecco.