Secondo la Figc basterebbe ripetere i tamponi due volte in 7 giorni, per evitare di mettere le squadre in quarantena. Per i medici sportivi (Casasco) bisogna seguire le leggi, dunque 14 giorni di quarantena e test a tappeto
Alla fine, ieri, nella riunione che ha visto riunito tutto il mondo del calcio con il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, non si è deciso niente sul futuro degli allenamenti e del campionato. Nessuna data. Il ministro ha preso altro tempo per decidere.
Ma nel corso della riunione si è avuto uno scontro tra medici, racconta il Corriere dello Sport. Tra Paolo Zeppilli, presidente della commissione medica Figc, colui che ha redatto il Protocollo per la ripresa, e Maurizio Casasco, presidente dei medici sportivi italiani e consigliere esterno della Lega Serie A.
Tutto è nato dalla domanda posta dal ministro: che succede se si ricomincia a giocare e viene trovato positivo un calciatore?
Casasco ha indicato come riferimento il decreto del governo. Dunque isolamento e quarantena di 14 giorni per chi è entrato in contatto con il calciatore positivo, esami a tappeto e sospensione delle attività delle squadre entrata in contatto con i soggetti a rischio. Zeppilli, invece, ha proposto due tamponi ai soggetti ritenuti a rischio, da ripetere in 5-7 giorni. Al che Casasco ha replicato.
«Per la Fmsi (Federazione medici sportivi) valgono le leggi o i decreti prima di tutto. Il governo non ci lasci con questi dubbi, intervenga e chiarisca prima o sarà il caos».
Ci sono stati anche altri punti di discussione, racconta il quotidiano sportivo.
“Un altro punto di discussione è stato la differenziazione esistente nel protocollo della Figc tra i due gradi di affezione al virus, con conseguenti test e approcci diversi. Per i medici sportivi, inoltre, il giorno dello screening con i tamponi deve essere il giorno zero da cui fissare la data del via all’attività, non tre o quattro giorni prima”.
E poi c’è il maxi-ritiro in un luogo isolato. Sarà possibile gestirlo con le norme previste dal Protocollo? E ancora la questione dei test sierologici, che saranno scelti solo il 29 aprile e dunque ci si chiede se saranno disponibili per il 4 maggio.
Il Corriere dello Sport conclude scrivendo:
“Intanto in tarda serata, ambienti vicini alla Lega Calcio hanno fatto sapere che se il protocollo della Figc non superasse i rilievi del Governo verrebbe adottato quello della Fmsi per poter immediatamente far partire l’attività. Resta però aperta la questione organizzativa, su cui però potrebbe dire l’ultima il Coni”.