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“Il virus non è meno aggressivo, è cresciuta l’esperienza dei medici”

Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico scientifico del Governo in conferenza stampa: “L’app? Mi aspetto una grandissima condivisione da parte degli italiani, che dovranno dare un’altra prova di responsabilità”.

“Il virus non è meno aggressivo, è cresciuta l’esperienza dei medici”

Nella conferenza stampa della Protezione civile, insieme ad Angelo Borrelli, oggi era presente Luca Richeldi, direttore dell’Unità di pneumologia del Policlinico Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico che coadiuva il Governo.

“Non sorprende che la Lombardia e il Piemonte abbiano una circolazione maggiore del virus perché sono partiti da livelli più alti. Quello che registriamo è un calo percentuale. Dove la circolazione del virus è stata maggiore questo calo è più lento. Questo non vuol dire una minore efficacia delle misure ma fotografa situazioni epidemiologiche diverse”.

Non è il momento di abbassare la guardia.

“Il numero di deceduti ci deve far riflettere e pensare che la battaglia certamente non è vinta. Siamo forse in un periodo di relativa tregua per la diffusione, ma non è il momento di abbassare la guardia”.

Richeldi ha risposto ad alcune domande relativamente all’alleggerimento delle terapie intensive.

“Non farei tanto conto che il virus sia meno aggressivo. I pazienti lasciano le terapie intensive perché i medici stanno facendo esperienza e stano capendo come affrontare meglio i pazienti con problemi respiratori. Si è parlato di eparina, di ridotto uso di farmaci antivirali, i medici stanno imparando dall’esperienza. Direi che la netta riduzione della terapie intensive è un combinato disposto del miglioramento nella cura dei pazienti e di una minore circolazione del virus”.

Sull’app per il tracciamento dei contagi.

“Mi aspetto una grandissima condivisione da parte degli italiani, che dovranno dare un’altra prova di responsabilità. Più persone la utilizzeranno e più sarà efficace”.

Richeldi si è anche espresso sulla possibilità che il virus possa trovarsi anche nell’acqua non potabile.

“E’ una notizia nuova che giunge dalla Francia. Ora la presenza di Rna virale non è la stessa cosa di virus attivo e che può contagiare. Questo lo sappiamo per molti altri virus e batteri. Il rilevamento dell’acido nucleico non significa che ci sia la particella intatta e contagiante. E’ poi un virus nuovo e ne sapremo di più, ma non credo, anche se dobbiamo essere cauti, che possa esserci questa possibilità”. 

Sulla riapertura per regioni o unificata a livello nazionale.

“Oggi 4 regioni senza decessi e otto con meno di 10 decessi. Ciò rimarca l’efficacia delle misure messe in atto. La fine del lockdown dipende da quello che dicono i modelli, che sono in evoluzione. Sono anche decisioni relative al tessuto socio economico delle regioni. E infine sono relative alla necessità di mobilità inter-regionale. Io sono dell’opinione che si debba procedere a livello nazionale, se poi a livello regionale o provinciale i singoli amministratori raccomanderanno misure specifiche, cosa da non escludere, ma si dovrà vedere più sotto il 4 maggio. Il Comitato sicuramente discuterà il tema”.

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