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Formigoni: «C’è una lotta ideologica contro la Lombardia, fu Renzi a tagliare i posti letto»

Intervista a Libero: «È la rabbia di chi ha mangiato polvere per vent’anni. Vogliono mettere le mani sul giocattolo. Renzi fece il primo taglio per finanziare gli 80 euro»

Formigoni: «C’è una lotta ideologica contro la Lombardia, fu Renzi a tagliare i posti letto»

Il modello della sanità lombarda è in crisi. L’emergenza coronavirus lo ha evidenziato in maniera tragica. Libero sta cercando in ogni modo di difendere Milano e l’orgoglio meneghino. E oggi intervista Roberto Formigoni a lungo numero uno della politica lombarda.

L’esordio è affidato a una battuta anche apprezzabile:

«Che vuole che le dica, io agli arresti domiciliari ho fatto l’abitudine, mi dispiace per voi, rinchiusi da sei settimane».

«È in corso una lotta ideologica contro di noi. Siamo vittime della rabbia furiosa di chi per vent’anni ha mangiato polvere,
roso dall’invidia, perché non poteva non ammettere che eravamo i numeri uno in Italia».

L’invidia per il primo della classe?

«Dopo l’Expo, che è stata una vittoria del centrodestra, lo voglio ricordare, Milano è diventata anche la capitale del turismo, oltre a esserlo già dell’economia, del commercio e della sanità. Queste dita puntate da Roma contro di noi mi fanno insorgere brutti sospetti».

Vogliono prendersi la torta?

«Esatto. Attaccano il sistema lombardo per mettere le mani sul giocattolo. È una cosa schifosa. Il vice del Pd, Orlando, l’ha detto chiaramente, parlando della necessità di commissariare la nostra sanità, e non solo. Ma portare la sanità lombarda sotto lo Stato significa livellarla all’altezza di quella calabrese o sarda».

Nel 2015 il governo Renzi obbligò le Regioni a tagliare in modo massiccio i posti letto. Per decreto vennero posti vincoli ai numeri dei reparti di terapia intensiva e ai letti relativi. Alla Lombardia vennero assegnati 134 padiglioni e 700 posti. Quando è arrivato il Covid, c’erano 800 letti e 140 reparti di terapia intensiva. La Regione non rispettò la legge, ma per un eccesso di cura. Prima, il 23 dicembre del 2014, in concomitanza con il famoso varo degli 80 euro di Renzi, c’era stato un altro taglio»

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