Intervista al CorMez: «Di fronte alla vita e alla salute delle persone le chiacchiere stanno a zero. Dovremo abituarci a cambiare alcune abitudini e poi torneremo a parlare di calcio che è la nostra vita»
Il Corriere del Mezzogiorno intervista Ciro Ferrara. Con la Fondazione Cannavaro ha ideato un’asta benefica per aiutare le famiglie napoletane in difficoltà. Ha messo in palio una maglia storica, arrivata alla cifra di 16mila euro.
Abita a Torino. Parla della situazione in Piemonte, e anche della Campania.
«La scorsa settimana è stata una delle peggiori. Sono in continuo contatto con i miei genitori a Napoli e per fortuna ci sono delle eccellenza come il Cotugno. La gestione in Campania è stata ottima».
Sul calcio che vuole riprendere a tutti i costi.
«Per quanto mi riguarda il calcio passa in secondo piano. Di fronte alla vita e alla salute delle persone le chiacchiere stanno a zero. Dovremo abituarci a cambiare alcune abitudini e poi torneremo a parlare di calcio che è la nostra vita. Si ripartirà, ma tutto a suo tempo e con la dovuta sicurezza per gli atleti: questo sarà fondamentale».
Sul Napoli e Gattuso:
«L’ho sentito proprio la settimana scorsa. E’ un ragazzo a cui sono molto legato. Un uomo del Sud che riesce a trasmettere le sue idee e i suoi valori. Non nascondo di essere molto legato anche a Carlo Ancelotti che è stato mio compagno in nazionale. Mi è dispiaciuto per come sia finita la vicenda. Stava comunque ridando vigore a una squadra che non riusciva più a reagire. Ora mi auguro che il Napoli con Gattuso riesca a ritornare al passo delle grandi: è sulla buona strada e in ottime mani».