A Repubblica: «Non posso riprendere, me lo chiede la gente di Brescia. De Siervo gestisce la Lega col clientelismo alla democristiana. Gravina tiri su la testa e si affidi a chi può aiutarlo»
Il Coronavirus ha toccato anche il presidente del Brescia, Massimo Cellino. Lo ha dichiarato lui stesso in un’intervista a Repubblica. Lo ha saputo venerdì. Positivi sia lui che la figlia. Abbiamo pubblicato un’anticipazione in cui lo racconta.
Cellino ironizza, elenca i sintomi del coronavirus e ci aggiunge anche il dolore al fegato. Per poi aggiungere subito che quello gli è provocato dal calcio. Il presidente del Brescia è fortemente schierato dalla parte del no al ritorno in campo. «Assurdo si discuta ancora se giocare o no», dice. Ci sono 9 milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà. Il Paese non è abbastanza vicino alla gente.
«Mi imbarazza l’insensibilità di questo governo. Sto pensando seriamente di prendere il passaporto inglese».
Dice che la gente, a Brescia, è con lui.
«Mi difende, mi dice che vuole onorare i propri morti, si offende se riporto la squadra in campo. Io devo rispettare queste persone. Non ho paura di retrocedere, in B magari vado lo stesso ma tornerò in A, ho giocatori giovani e i conti a posto. Non accetto di non portare rispetto alla città di Brescia però. E se si gioca non lo decidono i club».
Si scaglia contro Lotito, lo dipinge come un tuttologo.
«Ma qui abbiamo Lotito che fa il medico, il virologo, lo scienziato nucleare, lo psicologo, l’astronauta. Come fa il presidente di una federazione a non sottoporsi all’autorità del presidente del Coni o del ministro dello sport? Se hanno spostato l’Europeo e i Giochi olimpici di un anno, cosa pensiamo che siamo, degli imbecilli? Noi invece vogliamo finire il campionato in 15 giorni. E ho scoperto perché».
E lo spiega, il perché:
«In Lega ci sono circa 180 milioni di euro destinati alla classifica finale della Serie A e che vanno alle prime 10 in classifica. E questi premi sono stati già fatturati dalle società. Ora, se non si finisce il campionato e Sky non paga, cosa succede a chi ha già speso quei soldi?».
Per Cellino De Siervo sta
«nascondendo a tutti cosa stia succedendo veramente. Non si può gestire una Lega col clientelismo alla democristiana. La Lazio è seconda, quanto ha avuto di ripartizione in base alla posizione? Se Lotito chiede di giocare difende i suoi interessi, fa bene».
Ne ha anche per Gravina, lo descrive come in estrema difficoltà di fronte a tutte le pressioni che riceve.
«Chi deve difendere gli interessi del sistema è il presidente della federazione. Con tutte le pressioni che sta subendo lo capisco, ma se è in difficoltà si faccia sostenere dal Coni e difenda il sistema calcio. Credo Gravina stia chiedendo aiuto in silenzio. Ha la Serie C che spinge, la B che piange. La Figc è a Roma, chi è che va tutti i giorni a fare pressione, secondo voi? Gravina è mio amico, spero che non lo mettano in difficoltà. Tiri su la testa e si affidi a chi può aiutarlo, il Coni e il ministro dello sport».
Intanto, racconta, nessuno ha convocato le squadre per il 4 maggio. E neppure sono stati richiamati i giocatori.
«Ma chi ha convocato le squadre per il 4 maggio? Glielo dico io: nessuno. Non ci sono lettere, non hanno richiamato i giocatori. Vanno fatti i test e devono risultare tutti negativi, prima di ripartire. Se nella fase 2 non riaprono le chiese, come fa a ricominciare la Serie A? Anche a porte chiuse in uno stadio entrano novecento, mille persone: oltre a tutti i tesserati ci sono addetti alle luci, cameramen, idraulici, addetti all’antidoping, arbitri, delegati, ispettori Figc,e della Lega, medici, steward».
Continua:
«I campionati non possono andare oltre il 30 giugno, quando scadono i contratti e i bilanci. Tecnicamente è impossibile. Ma i contratti tv scadono il 31 dicembre, sono gli standard contrattuali. Allora ho iniziato a cercare di capire perché insistessero e ho notato queste fatture anticipate alle tv. Siete sicuri che chi è decimo sia in grado di restituire quello che riceve se non si torna a giocare?».